«Io Capitano» L'autore Massimo Ceccherini: «Vado a braccio, scrivo da imbianchino»

Covermedia

30.1.2024 - 16:31

Massimo Ceccherini
Massimo Ceccherini

L’attore parla del regista candidato agli Oscar: «Mi trovo molto bene con Matteo Garrone: lui sa agguantare al volo cosa dico».

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Massimo Ceccherini ha destato interesse per il suo ruolo insolito nella sceneggiatura del film «Io Capitano», diretto da Matteo Garrone e candidato agli Oscar.

In una recente intervista al Corriere Fiorentino, Ceccherini ha condiviso il suo unico approccio alla scrittura, che sfida le convenzioni tradizionali.

«Io non scrivo, se è questo che vuole sapere. Ma scrivo a modo mio. Se dovessi scrivere in corsivo con la penna, sono certo che sbaglierei perfino le lettere. Ecco perché scrivo in stampatello, almeno fino a quando la mano non si blocca. Poi quando vado a rileggere quello che ho scritto mi riesce pure difficile da decifrare. Se mi viene a mente una scena, la scrivo ad alta voce recitandola: poi viene trascritta da qualcuno», spiega Ceccherini nell’intervista.

«(…) Il mio corpo mi impedisce di scrivere: l’unica cosa che fino a ora ho scritto è il mio testamento (ride, ndr). Non voglio che nessuno mi lasci con la bara aperta: altrimenti è come vedere la scena de Il Ciclone (il film diretto da Leonardo Pieraccioni, ndr). Io ho un linguaggio tutto mio. Da imbianchino…».

Il percorso di Ceccherini verso la sceneggiatura cinematografica è stato inusuale: dopo aver collaborato in teatro con Carlo Monni e Alessandro Paci, l’attore ha portato la sua spontaneità nel mondo del cinema e la collaborazione con Garrone, in particolare, gli ha aperto nuove vie espressive.

«Il mio modo di scrivere è che io faccio i personaggi: mi alzo in piedi. Vado a braccio, recito alcune scene. Garrone le può vedere. Le buttiamo giù. Le rileggiamo. Poi le proviamo. Ne parliamo», ha detto Ceccherini, sottolineando l'importanza del dialogo e dell'interazione con il regista conosciuto ai tempi di Pinocchio.

«Io ero andato a fare un provino per il suo Pinocchio dove poi ho ricoperto il ruolo della Volpe. È nato tutto lì: lui aveva dei dubbi e io, in maniera davvero timida, ho parlato di alcune idee. Lui mi chiedeva alcune cose e io dicevo la mia. Figurarsi: in quella pellicola c’era Benigni... Ho pensato... No, non ho pensato: di colpo era il Paradiso dopo l’Inferno dal quale venivo. Ma questo è un altro discorso e lo lasciamo perdere».