Spettacolo Massimo Giletti: «I veri conduttori stanno in piedi»

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19.10.2018 - 11:11

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Mimica facciale e gestualità in studio sono il marchio di fabbrica del presentatore di Non è l’Arena.

Per motivare ospiti e pubblico di Non è l’Arena, Massimo Giletti veicola tutta la sua energia. Sforzo creativo che richiede al giornalista torinese di muoversi su e giù per lo studio, gesticolare e adottare una mimica facciale per cui oramai è famoso.

Molti suoi colleghi e utenti del web considerano l’atteggiamento complessivo piuttosto «forzato», quasi una parte studiata, ma il 56enne assicura che è tutta farina del suo sacco.

«Per me lo studio televisivo è un teatro dove non ci può non essere una ritualità sceneggiata e ben costruita. Bisogna trasmettere emozioni al pubblico per cui il conduttore deve essere attivo. Ho sempre detto di ispirarmi a Santoro per le sue qualità di narratore. E poi i conduttori si vedono in piedi, non seduti», dichiara a TV Sorrisi e Canzoni Massimo Giletti che, da quando è sbarcato su La7 abbandonando la Rai e gli studi di via Mazzini per un nuovo inizio sui palinsesti di Urbano Cairo, ha fatto impennare ascolti e share del suo talk show.

«Negli anni “L’Arena” è cambiata e anche io non sono più lo stesso - spiega Giletti -. Sono ancora aperte le ferite della tempesta in cui sono finito, quindi combatto ancora di più per chi la parola non la può usare».

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