Sparatorie negli USA Matthew McConaughey: «Serve più responsabilità»

Covermedia

7.6.2022 - 13:00

Matthew Mcconaughey
Matthew Mcconaughey

L’attore pubblica un editoriale in cui indica i quattro punti da seguire per arginare le stragi di massa, come l’ultima nel suo nativo Texas.

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Matthew McConaughey sarebbe favorevole all'introduzione di una legge sulla «responsabilità» e non sul «controllo delle armi» negli Stati Uniti.

Soltanto poche settimane fa, un 18enne ha aperto il fuoco in una scuola elementare a Uvalde, in Texas, luogo in cui è nato il Premio Oscar, uccidendo 19 bambini e due insegnanti.

Riflettendo sulla tragedia in un editoriale pubblicato su USA Today, McConaughey ha spiegato che esiste «una differenza tra il controllo e la responsabilità» e che «non c’è nessuna barriera costituzionale» a quest’ultima.

«Atti depravati di violenza, con le pistole come arma preferita, stanno facendo a pezzi le famiglie, lacerando la fede delle persone e lacerando il tessuto della nostra società. Abbiamo un'epidemia di sparatorie di massa indiscriminate, di genitori che seppelliscono i loro figli, di inazione e di scarico di responsabilità. Salvare l'inutile perdita di vite umane non è una questione di parte», ha affermato. «Dobbiamo concentrarci su correzioni e contromisure che possano anche e immediatamente ridurre le tragedie della violenza armata diventate troppo frequenti nel nostro Paese».

Le misure suggerite dall'attore

Nell’editoriale, Matthew ha indicato quattro modi in cui crede che i leader statunitensi possano ripristinare la proprietà responsabile delle armi: controlli sugli acquirenti di tutte le armi, innalzamento da 18 a 21 anni l'età minima per l'acquisto di armi d'assalto, con un periodo di attesa per le vendite e un sistema di «red flag» per individuare i soggetti che non possono acquistare armi.

«Voglio essere chiaro: Non mi sto illudendo che queste misure possano risolvere tutti i nostri problemi, ma se soluzioni responsabili possono impedire ad alcune di queste tragedie di colpire un'altra comunità senza distruggere il Secondo Emendamento, allora vale la pena provare», ha concluso il 52enne. «Questa non è una scelta tra pistole o non pistole. È la scelta responsabile. È la scelta ragionevole. È una scelta tipicamente americana».