TV Il comico Max Angioni sulla sua carriera: «È stata un’esplosione»

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29.8.2023 - 11:00

Max Angioni
Max Angioni

A 33 anni, è diventato uno dei volti comici più apprezzati in tv, ma lui ammette: «Ho quasi avuto un attacco di panico a "LOL"».

29.8.2023 - 11:00

Dopo «Italia’s Got Talent», «Zelig», «Lol» ed essere diventato presentatore per «Le Iene», Max Angioni si è conquistato il suo posto nell’Olimpo dei vip nostrani, con suo sommo stupore.

«È stata un’esplosione», commenta nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

«(Non me lo aspettavo, ndr) Per niente. E anche adesso, che ho 33 anni, la vedo come una serie di lavori arrivati tutti assieme che ho cercato di fare al meglio. Ne sento più che altro la responsabilità (…) Il giorno prima di registrare "Lol" se non ho avuto un attacco di panico è stato qualcosa di simile».

Max ha capito fin da adolescente che quello del comico sarebbe stato il suo lavoro.
«Non so quando l’ho capito, ma quello che ho capito subito è che non volevo lavorare. Mi divertiva molto far divertire gli altri, i miei compagni di scuola ad esempio. In oratorio organizzavo delle recite, in classe facevo degli sketch, ma fino a quando ho avuto 28 anni l’idea di lavorare come comico mi pareva un sogno irraggiungibile», continua il giovante comico.

«È stato tutto come prendere una bella rincorsa»

«A scuola ero quello che fa le imitazioni dei professori: avevo imbastito anche una mini tournée nelle altre classi della scuola con la mia parodia della professoressa di fisica. Notavo le frasi che ripeteva spesso, i suoi tic. Ecco, la scuola è un mondo molto stimolante da quel punto di vista, anche perché vedi degli adulti, che sono i prof, chiaramente in difficoltà. Vivono uno stress incredibile, da soli davanti a 30 adolescenti».

Per Max però, muovere i primi passi in pubblico non è stato facile.

«Verso i miei 18 anni avevano organizzato a Como, dove vivevo, un laboratorio di Zelig, ma io non ero neanche andato per l’ansia di arrivare lì e incontrare qualcuno che mi dicesse in faccia: "Guarda che non è il tuo". Ci sono state persone che mi hanno detto "ma cosa stai facendo" o "ma guarda che non fai ridere". Alla fine è stato tutto come prendere una bella rincorsa e crederci sempre un po’ di più. Un ristorante può beccare anche qualche recensione negativa ma va comunque avanti e, se va bene, migliora».

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