Maxxi, un 2018 tra identità e futuro
Da Zevi a Pellegrin, Melandri confermata e nuova sede all'Aquila
ROMA, 25 GEN - Dalla retrospettiva su Bruno Zevi nel centenario dalla nascita alle provocazioni di Allora e Calzadilla; dalle immagini di denuncia di Paolo Pellegrin all'arte nell'era dell'intelligenza artificiale con Low Form. E poi i giovani talenti del Premio Maxxi Bulgari, la collaborazione con Palazzo Barberini, il focus sull'Africa con le mostre african Metropolis e Road to justice, e la strada come laboratorio per creativi in The street. Infine i progetti pronti a 'espatriare', come la mostra Classic Reloaded a Beirut e Tunisi, e una nuova, grande sede distaccata a L'Aquila. È uno sguardo carico di identità e di futuro quello con cui il Maxxi riparte nel 2018, inaugurando un nuovo quinquennio ancora sotto la guida di Giovanna Melandri, riconfermata Presidente della Fondazione con tutto il cda dal Ministro Franceschini. Aperto alle visioni del contemporaneo di artisti, filmaker, architetti, designer e fotografi, il museo propone per i prossimi mesi 10 nuove mostre, 4 focus sulla collezione, 3 progetti speciali.
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