Un documentario lo accusa Michael Jackson, la verità delle due vittime

CoverMedia

5.3.2019 - 13:12

Source: Covermedia

James Safechuck e Wade Robson raccontano la loro versione dei fatti a Oprah Winfrey, all’indomani dell’uscita di «Leaving Neverland».

I due uomini che hanno raccontato di essere stati abusati sessualmente in età infantile da Michael Jackson hanno fornito la loro versione dei fatti in una nuova intervista.

All’indomani del rilascio su HBO di «Leaving Neverland», il chiacchierato documentario sulla torbida vicenda riguardante il Re del Pop, James Safechuck e Wade Robson si sono accomodati nel salotto di Oprah Winfrey, a cui hanno confidato di non aver capito «cosa stesse accadendo».

Nel docufilm si sostiene che Jackson abbia molestato entrambi gli uomini quando erano ancora dei bambini, diviso con loro il suo letto e persino inscenato un matrimonio con Safechuck, che all’epoca aveva appena 10 anni.

Alla luce delle accuse, Oprah ha ammesso di trovare alcune parti del loro racconto «difficili da capire».

«Perché continuavate a vederlo?»

«Se eravate stati abusati, perché continuavate a voler vedere quella persona?», ha chiesto la Winfrey ai due.

Robson ha risposto di non essersi reso conto della situazione e di aver provato un genuino attaccamento nei confronti del cantante.

L’uomo ha poi ricordato quando Michael gli disse: «Ti amo. Dio ci ha unito. E questo è il modo che abbiamo per mostrare il nostro amore».

Più minacciosi, invece, i toni utilizzati con Safechuck.

«Se ti beccano, se ci beccano, la tua vita è finita. La mia vita è finita», avrebbe detto al ragazzo Jacko, costringendo la sua vittima al silenzio.

La famiglia di Michael Jackson ha già chiesto a HBO un risarcimento da 100 milioni di dollari (circa 100 milioni di franchi) per diffamazione.

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