Missiroli, democratico lo Strega 2019
L'autore di 'Fedeltà', 'ora sparisco, troppa visibilità fa male'
ROMA, 6 LUG – Essere stato per oltre un anno il superfavorito alla vittoria in un'edizione del Premio Strega che ha visto per la prima volta in maniera decisiva i marchi di uno stesso gruppo editoriale, Mondadori, correre ognuno per sé e divisi anche al loro interno, con Einaudi spaccata tra Torino e Stile Libero a Roma, non deve essere stato per niente facile per Marco Missiroli. L'autore di 'Fedeltà' (Einaudi), vincitore del Premio Strega Giovani, ha però saputo trovare sempre la nota positiva.
«Ogni casa editrice ha corso per sé, mi sembra giusto dirlo e non so come mai sia accaduto. E' una loro logica che dovranno sistemarsi internamente. Questo in ogni caso ha reso più democratico il Premio» dice all'ANSA Missiroli, terzo con 91 voti dopo Benedetta Cibrario con 'Il rumore del mondo' (Mondadori), 127 voti, che ha tifato sotto il palco per Antonio Scurati super vincitore con 'M. Il figlio del secolo' (Bompiani), 228 voti. E adesso Missiroli è «pronto a scomparire. Troppa visibilità non fa bene allo scrittore».
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