Montanari, non mi candido per gli Uffizi
Lo storico all'ANSA, «io contrario a riforma Franceschini»
ROMA, 2 LUG – «Non mi candido per la direzione degli Uffizi». Intervistato dall'ANSA, lo storico dell'arte Tomaso Montanari smentisce i rumors che lo danno in pole position per la successione a Firenze di Eike Schmidt. Per due principali ragioni, spiega: «La prima è che disapprovo radicalmente la riforma Franceschini», la seconda «è che non sono e non sono mai stato alla ricerca di altri lavori». Il vero fronte su cui è necessario impegnarsi, sottolinea, «è la partita per la tutela del patrimonio, quel patrimonio diffuso e fuso con l'ambiente di cui parlo nel brano che è stato scelto per la maturità. E che cerco di servire come presidente del comitato scientifico per le Belle Arti: al Mibac, ma di nomina universitaria». Quanto agli Uffizi, precisa, «ho accettato di stare nel consiglio scientifico perché è un posto senza retribuzione né potere dove esprimere motivato e leale dissenso, in scienza e coscienza. Il ministro Bonisoli me l'ha chiesto per garantire una visione opposta a quella di Franceschini-Schmidt».
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