Lutto nello spettacolo È morto Maurizio Costanzo, aveva 84 anni

ATS / sam

24.2.2023 - 13:25

È morto a Roma Maurizio Costanzo, giornalista, conduttore tv, autore e sceneggiatore. Nato a Roma il 28 agosto 1938, aveva 84 anni. La camera ardente sarà allestita da sabato alle 10.30 a domenica alle 18 in Campidoglio, mentre i funerali si svolgeranno lunedì 27 febbraio, alle 15, presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo a Roma. 

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A 84 anni non aveva perso la curiosità, l'ironia, lo sguardo acuto sul mondo, la capacità di guardare al futuro, ma anche al passato, la voglia di mettersi in gioco in tv. Maurizio Costanzo, padre del talk show più longevo del piccolo schermo, con cui ha rivoluzionato il modo di raccontare l'attualità, la politica, la cultura, la società, è morto a Roma, circondato dall'affetto dei suoi cari.

«Fin da ragazzo sognavo di fare il giornalista. Ho fatto la radio, la tv: sono in video da più di 40 anni. Ma la voglia ce l'ho ancora, è la stessa di quel ragazzo di tanti anni fa... Forse è un po' una malattia», confessava.

Fino a dicembre ha presidiato la seconda serata di Canale 5 con il «Maurizio Costanzo show», quel salotto - nato nel 1982, ideato con Alberto Silvestri - che è l'archetipo del talk made in Italy, il luogo in cui vip, protagonisti della vita civile e gente comune hanno raccontato sentimenti, problemi, ingiustizie, conflitti e che in oltre 4.500 puntate ha raccontato il Paese.

Da Mastroianni a Gassmann, da Sophia Loren a Virna Lisi, da Michelangelo Antonioni a Walter Chiari, ma anche Andreotti, Spadolini, Gorbaciov, Cossiga, Salvini, Meloni, Berlusconi (vedi gallery) non si contano i personaggi che hanno calcato la scena del teatro Parioli. Senza dimenticare Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, e la memorabile staffetta tra Mediaset e Rai tra il «Maurizio Costanzo Show» e «Samarcanda» con Michele Santoro, il 26 settembre 1991, dedicata alla commemorazione dell'imprenditore ucciso dalla mafia Libero Grassi.

Ha rischiato un attentato

Le campagne contro la criminalità costano al conduttore un attentato, fallito, il 14 maggio 1993: un'auto con 90 chili di tritolo esplode in via Fauro, a due passi dal Parioli. Qualche anno prima, nel 1980, il nome di Costanzo appare nella lista dei massoni legati a Licio Gelli. «Sono stato iscritto a mia insaputa», prova a spiegare, poi ammette il suo legame con la P2.

Altro format di successo, «L'intervista», con confronti one to one con i rappresentanti di spicco delle istituzioni, dell'attualità, della politica, dello spettacolo. Da Berlusconi a Maradona, da Pietro Maso a Romina Power, le interviste di Costanzo alle figure più importanti, amate o controverse, hanno lasciato il segno.

L'ospite che gli sarebbe piaciuto avere? Il Papa

«La chiave del nostro mestiere è la curiosità: mi faccio delle domande e faccio all'ospite le stesse domande che porrei se non ci fosse la telecamera accesa. L'intervista alla quale sono affezionato di più? Il faccia a faccia con Maria: è stato un confronto molto vero e ha fatto record», sottolineava Costanzo citando lo share superiore al 22% (con picchi vicini al 26%) della puntata evento che a febbraio 2017 lo vide per la prima volta di fronte alla moglie, ‹queen Mary› De Filippi, tra ricordi, sorrisi, spezzoni di vita e momenti di emozione.

«Ma devo ammettere - sottolineava - che alla fine tutti i personaggi, anche i mascalzoni, hanno un aspetto interessante». L'ospite che gli sarebbe piaciuto avere, come ripeteva sempre, il Papa.

La sua carriera

Nato a Roma il 28 agosto 1938, giornalista, ma anche autore radiofonico, televisivo, di canzoni («Se telefonando», scritta nel 1966 per Mina), opere teatrali, sceneggiature (per quattro film di Pupi Avati, per «Una giornata particolare» di Ettore Scola con Sophia Loren e Mastroianni), direttore artistico di teatri, Maurizio Costanzo inizia come cronista di Paese Sera nel 1956.

Sette anni dopo debutta come autore radiofonico in Rai con «Canzoni e nuvole», condotto da Nunzio Filogamo. A lui si deve il primo talk show della tv italiana, «Bontà loro», che nasce nel 1976 e precede di sei anni l'esperienza del «Maurizio Costanzo Show». Conduce anche diverse edizioni di «Buona domenica» (dal 1985), le prime con Corrado.

Autore di numerosi libri, tra i quali «Chi mi credo di essere», «E che sarà mai?», «Sipario! 50 anni di teatro. Storia e testi», «Vi racconto l'Isis» e «Smemorabilia».

Sposato quattro volte, dal 1995 con Maria De Filippi

Dal 28 agosto 1995 era sposato con Maria De Filippi. Il matrimonio venne celebrato con rito civile presso il Comune di Roma dall'allora sindaco Francesco Rutelli. Nel 2002 la coppia prese in affido, e poi in adozione, un bambino.

In precedenza Costanzo aveva già avuto tre matrimoni: dapprima, nel 1963, con la fotoreporter Lori Sammartino e successivamente, dal 1973 al 1984, è stato invece coniugato con la giornalista Flaminia Morandi, dalla quale ha avuto due figli: Camilla e Saverio, oggi regista cinematografico e di serie televisive. Costanzo e la Morandi si sono poi separati alla fine degli anni settanta. Il 7 giugno 1989 si era poi sposato con la conduttrice televisiva Marta Flavi, dalla quale ha divorziato nel 1995.

Ha anche avuto una relazione con l'attrice, regista, sceneggiatrice e doppiatrice Simona Izzo, con la quale ha convissuto dal 1983 al 1986 e, in una puntata «Maurizio Costanzo Show», ha anche ammesso di avere avuto un legame con l'attrice Giovanna Ralli in gioventù, probabilmente nei primi anni '60.

Sgarbi: «È morto il padre della tv italiana»

«È terribile, è morto nostro padre, mio padre, tuo padre, l'inventore della nostra tv, quella con tanti ospiti, quella con diverse voci»: così lo storico dell'arte e sottosegretario Vittorio Sgarbi che ha appreso della notizia della morte di Maurizio Costanzo mentre era collegato con La7 a L'Aria Che Tira.

Qui Costanzo e Sgarbi al Maurizio Costanzo Show
Qui Costanzo e Sgarbi al Maurizio Costanzo Show
IMAGO/Independent Photo Agency Int.

La presentatrice Myrta Merlino ricorda a Sgarbi il suo esordio in tv proprio da Costanzo: «È dimostrato quello che diceva Funari: la televisione è imprevisto. Questi effetti di imprevisto erano legati al tipo di incontri», incroci tra persone «che hanno permesso a me di esistere. La sua televisione era quella in cui capitavano le cose, quella in cui sono nate tante figure capaci di sorprendere».

«È un grande dolore. Ci conoscevamo da sempre, gli volevo bene. Ciao, Maurizio», ha dal canto suo scritto in un post il cantante Gianni Morandi.

L'emozione incrina la voce di Pippo Baudo nel ricordo di Maurizio Costanzo: «Appena arrivai a Roma, la prima intervista importante me l'ha fatta Maurizio: era il 1960, l'anno delle Olimpiadi a Roma, lui scriveva allora sul settimanale Grazia. E' il primo personaggio che ho conosciuto, da lì è nata una relazione di grande amicizia e rispetto».

«Con Maurizio Costanzo scompare un pezzo della storia televisiva e giornalistica nazionale. Fu icona nazionalpopolare. Il Comune di Roma gli dedichi una via per chiara fama»: così invece il presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone.