Musica È morto il leggendario rocker Meat Loaf

SDA

21.1.2022 - 10:35

Il cantante e attore statunitense Meat Loaf, vero nome Marvin Lee Aday, è morto a 74 anni. Lo riferisce un messaggio sulla sua pagina Facebook.

Meat Loaf, qui a destra, in compagnia di Jim Steinman.
Meat Loaf, qui a destra, in compagnia di Jim Steinman.
KEYSTONE/EPA DPA/TOBIAS HEYER

Keystone-SDA

«È con il cuore spezzato che annunciamo che l'incomparabile Meat Loaf è morto questa sera con la moglie Deborah al suo fianco», si legge nel post sul noto social media.

«Sappiamo quanto significasse per molti di voi e apprezziamo veramente tutto l’amore e il sostegno mentre attraversiamo questo periodo di dolore per la perdita di un artista così ispirato e una persona così bella», ha dichiarato la famiglia del cantante. «Dal suo cuore alle vostre anime ... non smettete mai di suonare il rock!».

Una leggenda del rock, ma non solo

Pomposità, pathos e performance roboanti, frac, sciarpe di seta e camicie a balze: nulla è stato eccessivo per Meat Loaf, la cui carriera è stata costellata da celebri successi mondiali e drammatici incidenti.

Più volte è riuscito a tornare alla ribalta dall'oblio e canzoni come «I'd Do Anything for Love (But I Won't Do That)» sono diventate dei classici, ma la droga e i problemi di salute non hanno mai abbandonato il cantante.

Con «Bat Out Of Hell», il musicista, che è uno dei grandi della storia del rock'n'roll, ha pubblicato uno degli album più venduti di tutti i tempi nel 1977, con oltre 14 milioni di vendite e diventando così una star mondiale da un giorno all'altro.

Torna poi al successo dopo varie peripezie con «Bat Out of Hell II: Back into Hell» (1993) e «Bat Out of Hell III: The Monster is Loose» (2006), completando una trilogia fatta di successi.

L'origine del suo nome d'artista

Meat Loaf è nato Marvin Lee Aday a Dallas, Texas. In un'intervista ha raccontato come ha ottenuto il suo soprannome, che si può tradurre in «polpettone»: «Mio padre mi chiamava ‹Meat› (carne in inglese ndr.) perché ero così rosso quando ero un bambino. Poi a un certo punto al liceo sono stato chiamato Meat Loaf dalla mia squadra di calcio».

All'età di 20 anni inizia la carriera musicale del cantante dalla voce voluminosa, che si forma anche come attore. Si trasferisce a Los Angeles, fa dei provini per dei ruoli nei musical e si assicura degli ingaggi in «Hair» e nel celebre «The Rocky Horror Picture Show». Degna di nota è, molti anni più tardi, la sua interpretazione, tra le tante al cinema e in numerose serie TV, in «Fight Club» di David Fincher.

Nel 1974, durante le prove del musical «More Than You Deserve», incontra il paroliere, compositore e produttore musicale Jim Steinman, con il quale poco dopo crea «Bat Out Of Hell».

Durante il seguente tour mondiale, il colosso del rock rovina la sua voce a quattro ottave. Per Meat Loaf la depressione e la dipendenza dall'alcol diventano compagni di vita molto ingombranti. I suoi manager gli fanno causa, lui è al verde e anche la sua amicizia con Steinman va in pezzi. I dischi seguenti non hanno avuto molto successo.

La rinascita

Ma Meat Loaf si rimette in sesto. All'inizio degli anni 90, si riconcilia con Steinman con il quale produce il secondo album «Bat Out of Hell», che oggi rappresenta uno dei più grandi ritorni nella storia della musica.

Il primo singolo «I'd Do Anything for Love (But I Won't Do That)» conquista le classifiche - 16 anni dopo il suo primo successo internazionale, è di nuovo al top.

Le sue canzoni parlano spesso della lotta vittoriosa del bene sul male. «La regola di ogni mio disco, in realtà la regola di tutta la mia vita è sempre stata la stessa», disse una volta Meat Loaf in un'intervista. «Un giorno ci guarderemo indietro - e rideremo».