Omicidio al Cairo ai tempi piazza Tahrir
Marcio e corruzione nel film del danese Tarik Saleh dal 22/2
ROMA, 14 FEB - Il Cairo, gennaio 2011. E' la vigilia della rivolta di piazza Tahrir contro Hosni Mubarak. Per le strade della megalopoli si respira aria da resa dei conti. In un albergo a cinque stelle, una cameriera sudanese, in servizio al piano, assiste ad un sospetto andirivieni di due uomini da una stanza da letto e sente grida di una donna, una famosa cantante, che sarà poi ritrovata morta, con la gola tagliata. Comincia così "Omicidio al Cairo", un thriller noir, già premiato al Sundance Festival, nelle sale italiane dal 22 febbraio. Nonostante il nome di origini egiziane, il regista Tarik Saleh è di nazionalità danese, così come l'attore protagonista Fares Fares; la produzione è franco-tedesca.
La storia è ispirata ad un delitto, realmente accaduto nel 2009, in cui furono coinvolti ufficiali del regime egiziano e un potente imprenditore e amico del rais, amante dell'artista uccisa. Sullo schermo ad indagare è il capitano Nourredine, un uomo corrotto e disilluso.
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