Opera Roma: Idomeneo di Mozart, guerra e solitudini
Mariotti su podio, Carsen regista. In scena anche migranti
ROMA, OCT 30 – Un desolante scenario post bellico, abitato da tante solitudini che anelano la pace. E poi il mare, presente nella storia e sulla scena come potente immagine di divisione ma anche di incontro. Infine i migranti e i rifugiati della comunità di Sant'Egidio, che davanti al pubblico diventano simboli viventi di una sofferenza che cerca dignità. Sarà un dramma che coniuga il mito classico con il forte riferimento all'attualità l'«Idomeneo, re di Creta» di Mozart, ultima produzione della stagione 2018-2019 del Teatro dell'Opera di Roma, in programma al Costanzi dall'8 al 16 novembre. Lo spettacolo, che vede alla regia il ritorno di Robert Carsen, sarà diretto dal giovane Maestro Michele Mariotti, al suo debutto con l'orchestra capitolina. Questo dramma in 3 atti – un nuovo allestimento dell'Opera di Roma in coproduzione con il Teatro Real di Madrid, Den Kongelige Opera di Copenhagen e la Canadian Opera Company di Toronto – rappresenta una rarità: torna infatti sul palco del Costanzi dopo una lunga assenza, perché è stato qui rappresentato solo una volta, nel 1983. La storia, in cui si intrecciano violenza e amore, guerra e pace, destino e responsabilità individuali, viene attualizzata dalla presenza sul palcoscenico – grazie a un accordo siglato tra Opera di Roma e Comunità di Sant'Egidio – di circa 30 tra migranti e rifugiati, che rivivranno forse ciò che hanno già vissuto nella vita reale, nel doloroso passaggio dal «loro» mondo al nostro. (ANSA).
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