Oscar Murillo e la sfida al capitalismo
Pupazzi proletari, «Hudson Yard è il nuovo Rockefeller Center»
NEW YORK, 19 GIU – In sedia a rotelle una processione di pupazzi di cartapesta a misura d'uomo si è recata la scorsa settimana in pellegrinaggio a Rockefeller Center. Contadini, operaie, lo sguardo rivolto verso l'alto, hanno sfidato il complesso costruito sulla fortuna di Standard Oil dove i murali di Diego Rivera sul socialismo che confronta il capitalismo furono distrutti nel 1934 per volere dei petrolieri dopo che l'opera era stata etichettata «propaganda anticapitalista» sui media.
«Sono proletari», ha detto all'ANSA Oscar Murillo, l'artista candidato al Turner Prize la cui performance nel cuore di Manhattan è stato il primo atto della installazione Collision/Collusion inaugurata il 19 giugno allo Shed. Lì, nel nuovo centro per le arti costruito su terreno municipale all'estremità nord della High Line, i manichini di Murillo guardano i grattacieli di Hudson Yard, il complesso immobiliare inaugurato in gennaio che, secondo Murillo, è il nuovo simbolo del capitalismo: «Il nuovo Rockefeller Center».
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