Spettacolo Paolo Pierobon: «Come sono diventato attore»

Covermedia

27.6.2023 - 13:00

Paolo Pierobon
Paolo Pierobon

È stato sul set per Bellocchio con «Rapito», un successo ai Nastri d’argento: «È una storia dickensiana».

27.6.2023 - 13:00

Con il suo Pio IX in «Rapito» di Marco Bellocchio, Paolo Pierobon ha portato a casa sette Nastri d’argento 2023 tra cui quello come miglior attore non protagonista.

«Per Marco Bellocchio avevo già fatto in «Vincere» il commissario prefettizio fascista Bernardi che adotta il figlio che Mussolini ebbe da Ida Dalser, il cappellano delle carceri in Esterno notte. Qui mi ha promosso Papa, un bel percorso».

La pellicola racconta le vicende del bambino ebreo Edgardo Mortara, che nel 1858, all’età di sette anni, viene prelevato dallo Stato Pontificio per essere cresciuto come cattolico.

Per interpretare il Papa Pio IX, Pierobon si è ispirato all'arte.

«Mi sono lasciato guidare quasi ipnoticamente da un quadro di Francis Bacon, lo studio per il ritratto di Innocenza X ispirato a sua volta a quello di Velasquez. Questi papi urlanti ma silenti, questi contorni non bene delineati mi hanno aiutato».

Per mantenersi, prima di diventare attore, Paolo ha fatto anche le serate nei club per scambisti.

«All’epoca dovevano dimostrare di essere centri culturali e mettevano in scena spettacoli di copertura in cui chiamavano vecchi cabarettisti o noi ragazzi delle scuole. Molto beckettiano, entravi al buio e uscivi al buio, dalla porta di servizio con 50 mila lire e capivi solo in parte chi c’era sui divani».

Una carriera iniziata grazie ad un’intuizione, divenuta poi la sua fortuna.

«Arrivo da Castelfranco Veneto, ma ho passato i primi 5 anni di vita a Pisticci, vicino Matera. È vero che i veneti sono i terroni del nord, mio padre emigrò al sud, all’Eni di Mattei. Attore perché? Uso un termine ottocentesco, ho sentito una chiamata, forse per superare l’insicurezza che per un attore è una gran ricchezza. Così sono arrivato alla scuola Paolo Grassi».

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