Musica Il cantante Passenger e la celebrazione «per l'album che ha cambiato tutto»

sifo, ats

6.12.2023 - 10:59

Il catautore britannico Mike Rosenberg alias Passenger è passato dalla musica di strada al palco del prestigioso Montreux Jazz Festival. (immagine d'archivio)
Il catautore britannico Mike Rosenberg alias Passenger è passato dalla musica di strada al palco del prestigioso Montreux Jazz Festival. (immagine d'archivio)
Keystone

Il 10 novembre scorso il cantautore britannico Mike Rosenberg alias Passenger ha pubblicato una versione anniversario dell'album «All the little lights», che nel 2013 lo fece conoscere in tutto il mondo con il singolo «Let her go». Keystone-ATS lo ha intervistato.

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«Volevo celebrare questo album perché dieci anni fa ha cambiato tutto per me», afferma Passenger in un'intervista via Zoom a Keystone-ATS.

Prima di «All the little lights» infatti il cantante, nato nel 1984 a Brighton da padre americano e madre inglese, ha passato dieci anni a cercare di realizzare il suo sogno, creando dapprima una band con lo stesso nome, che poi si è sciolta, e suonando per strada.

Ri-registrazione

Passenger ha quindi deciso di tornare in studio e ri-registrare questo album che riveste una grande importanza sia per lui sia per i fan. «Quando sentivo l'album originale continuavo a pensare 'adoro queste canzoni ma vorrei poterle registrare ancora perché la mia voce è cambiata e ho acquisito diverse esperienze in dieci anni'», spiega Passenger.

«È stato un progetto molto difficile, in particolare il fatto di cercare di mantenere la magia catturata in origine», aggiunge, «ma anche provare e fare qualcosa di nuovo senza togliere nulla all'originale».

Quando gli chiediamo cosa sia cambiato per lui in questa ri-registrazione dell'album dice: «Sono cambiato molto io: la mia voce è molto più bassa, ha un suono diverso. Anche i musicisti sono nuovi, sono quelli con cui ho lavorato negli ultimi anni».

«Questo album è molto più coesivo», aggiunge. «Ma la grande novità sono i quattro special guest», afferma. Ovvero gli artisti britannici Ed Sheeran, Foy Vance, Gabrielle Aplin e Nina Nesbitt.

«Ri-registrare l'album mi ha fatto guardare indietro in un nuovo modo. È stata un'esperienza piuttosto emotiva tornare ad immergersi in queste canzoni. Mi ha fatto sentire nuovamente grato e fortunato», afferma.

Un'esperienza condivisa anche dal pubblico, dall'uscita dell'album poco meno di un mese fa, il riscontro è stato molto positivo. Passenger ha ricevuto diversi messaggi di fan che (ri)ascoltando queste canzoni sono stati trasportati indietro a dieci anni or sono.

Importanti collaborazioni

I musicisti che collaborano con lui nell'album sono alcuni dei suoi artisti preferiti, ma anche grandi amici, afferma. Per cantare in duetto con lui «Let her go» Passenger ha scelto per diverse ragioni Ed Sheeran. «Senza il suo aiuto e il suo tour non penso che 'Let her go' avrebbe avuto le stesse opportunità di farsi conoscere», afferma.

I fan elvetici di Ed Sheeran si ricorderanno sicuramente la sua esibizione all'X-Tra di Zurigo il 22 novembre 2012, quando ancora suonava in piccole sale: ad aprire il concerto era stato proprio Passenger che aveva incantato il pubblico con la sua splendida voce.

Nonostante Sheeran sia uno dei più noti cantanti nel panorama della musica pop, Passenger spiega che «le collaborazioni per me dovevano avere un senso emotivo piuttosto che di fama».

Busking

Passenger ha fatto i primi passi nella musica con il busking, termine inglese che indica il fatto di suonare per strada. Una pratica questa che lo ha formato e che gli ha permesso di farsi conoscere, non senza qualche difficoltà.

Il busking «mi ha insegnato così tanto: come suonare dal vivo, come interessare e intrattenere il pubblico», afferma. Tutti punti di vitale importanza per Passenger. «Bisogna interagire con il pubblico è un po' come se loro fossero il tuo gruppo», spiega. «È sempre una parte essenziale del concerto per me», aggiunge.

Suonare per strada, con le interazioni negative e positive con diverse persone, «insegna a navigare un po' meglio il pianeta», dice. Per la sua musica Passenger trae spesso ispirazione dai suoi viaggi e dalla gente, che trova «infinitamente affascinante».

«Let her go»

Molte persone creano una hit dietro l'altra, «io sono rimasto sorpreso di averne avuta una, non mi sarei mai immaginato di poter un giorno avere una canzone famosa», dice.

Quando ha composto «Let her go», in un tempo record di 45 minuti, dice ridendo, ha scritto dapprima la melodia. «Ho preso la chitarra e ho suonato la melodia come se l'avessi già scritta, è uscita dalle mie dita», afferma.

«Quello che è importante è che faccio musica in una maniera molto onesta e reale», spiega Passenger. «Non ho mai voluto forzare le cose per comporre un singolo perché se non fai attenzione puoi perdere l'essenza di ciò che rende la tua musica innanzitutto speciale», precisa.

Come fa Passenger a mantenere i piedi per terra nonostante il successo? «Ho passato dieci anni senza aver successo prima di passarne dieci ad avere successo, e non lo dimentichi mai», spiega. «Ci vuole anche un sacco di fortuna», dice.

Passenger si esibirà questa sera a Losanna in uno showcase privato della radio One FM. «Adoro fare questo tipo di show. Nelle scorse settimane ho fatto un tour in Gran Bretagna tornando in tutte le vecchie sale in cui avevo suonato prima che 'Let her go' diventasse così famosa. Ed è così speciale», dice.