(Cover) - IT Showbiz - Patty Jenkins ha messo a tacere le critiche di James Cameron su «Wonder Woman».
La regista, premiata dalla critica per la moderna visione dell’eroina, è stata accusata dal collega di aver fatto «un passo indietro» per il femminismo, rendendo la sua protagonista un «oggetto» hollywoodiano.
«Non sto dicendo che il film non mi è piaciuto, ma per me è un passo indietro», ha dichiarato Cameron, prima di confrontare Wonder Woman con i personaggi di Sarah Connor e Ripley nei rispettivi «Terminator» e «Alien».
«Sarah Connor non era un'icona di bellezza. Era forte, era turbata, era una madre terribile e si è guadagnata il rispetto del pubblico attraverso la sua grinta. E per me il beneficio di creare personaggi come Sarah è evidente. Voglio dire, metà del pubblico è femmina!».
La risposta della Jenkins è arrivata via Twitter, ferma e lapidaria.
«L'incapacità di James Cameron nel capire quale tipo di donna sia Wonder Woman non mi sorprende, anche se è un grande regista non è una donna», ha esordito la cineasta. «Le donne forti sono grandi e la sua lode al mio film per il nostro ritratto di una donna forte e danneggiata è stata apprezzata. Ma se le donne devono sempre essere dure, difficili e turbate per essere forti e non siamo libere di essere multidimensionali o celebrare ovunque un'icona perché è attraente e amabile, allora siamo ancora molto lontane dall’obbiettivo».
Cover Media
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