Spettacolo Principe William: tre settimane nei servizi segreti britannici

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8.4.2019 - 13:09

L’erede al trono ha trascorso 20 giorni nei servizi segreti MI5 e MI6 inglesi, oltre che nella GCHQ.

Nelle ultime tre settimane, il principe William ha lavorato come “stagista” nei servizi segreti e nelle agenzie di intelligence britanniche.

L’erede al trono è stato istruito sulle funzioni del MI5, del MI6 e del Government Communications Headquarters (GCHQ), dedicando ognuna delle tre settimane a sua disposizione a ciascun dipartimento. William è andato in incognito nelle strutture top secret.

Terminata l’esperienza formativa, il 36enne ha informato i sudditi con un comunicato stampa, pubblicato sull’account ufficiale Instagram di Kensington Palace.

Un'esperienza gratificante

«Trascorrere del tempo all’interno delle nostre agenzie di security e intelligence e conoscere maggiormente il vitale contributo che offrono alla nostra sicurezza nazionale è stata un’esperienza gratificante», si legge nella nota. «Queste agenzie sono piene di persone provenienti da ogni tipo di background e che svolgono un lavoro straordinario per tenerci al sicuro. Lavorano in segreto, spesso non possono dire nulla del loro lavoro alle loro famiglie o ai loro amici, e non possono nemmeno esporsi troppo».

«A guidarli è un patriottismo senza rivali e una grande dedizione nel portare avanti i valori di questo Paese. Dobbiamo loro profonda gratitudine per il lavoro difficile e pericoloso che svolgono».

William  non nasconde il suo interesse

A chiedere di visitare le agenzie è stato lo stesso William, da sempre interessato alle dinamiche dei servizi segreti.

«Non è stato un invito - ha rivelato una fonte a Harper’s Bazaar -. Si tratta di un’area di forte interesse per William. Ha personalmente chiesto a Kensington Palace di organizzare il tutto».

Il Principe si pensa abbia partecipato a un training formativo nelle settimane trascorse al MI6 e al GCHQ, in cui gli è stato spiegato il modo in cui vengono attivate le misure di sicurezza nazionale in caso di minacce.

«Avere con noi il Duca di Cambridge e vederlo al fianco dei nostri team è stata un’opportunità incredibile», ha dichiarato al The Guardian uno dei vertici del GCHQ, sotto il nome fittizio di David.

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