Lo spettatore, questo sconosciuto: da quando il cinema esiste, Hollywood cerca di capire ciò che interessa maggiormente il pubblico. E dopo tutti questi anni, succede ancora di fare un buco nell'acqua. Ecco i 20 più grandi flop della storia del cinema – ordinati in funzione dell'inflazione.
Posizione n°20: anche un film che ha incassato 260,5 milioni di dollari può rivelarsi un enorme flop. Per esempio nel caso in cui siano stati spesi circa 250 milioni di dollari solo per le riprese. Ricavi a zero, allora? Peggio ancora, gli esperti stimano che Disney abbia speso tra i 100 e i 200 milioni di dollari supplementari per promuovere «The Lone Ranger » (2013). Le perdite economiche del western si situano nello stesso ordine di idee. Non basta avere tra i protagonisti Johnny Depp (a sinistra) per fare il pieno al botteghino.
Posizione n°19: Ne «Il 13º guerriero» (1999), le perdite si attestano tra i 69 e i 129 milioni di dollari – allora perché si dice che l'epopea storica con Antonio Banderas sia stata un fallimento maggiore rispetto a «Lone Ranger»? Risposta: l’inflazione. Questa differenza tra 69 e i 129 milioni di dollari, infatti, corrisponde oggi a una perdita da 101 a 190 milioni.
Posizione n°18: Keanu Reeves ha avuto la fortuna che «John Wick» fosse già in saccoccia allorché «47 Ronin» è uscito nelle sale nel 2013. Altrimenti, non avrebbe mai avuto il ruolo che gli ha fatto raggiungere il successo un anno più tardi: nei calcoli più ottimistici, il film epico sui samurai «47 Ronin» ha avuto perdite per 103 milioni.
Posizione n°17: che i codici Navajo siano molto rari sullo schermo di Nicolas Cage in un film che ripercorre la storia dei codificatori radio Navajo può succedere. Che un'epopea di 120 milioni di dollari come «Windtalkers» (2002) arrivi al quarto posto nella lista dei «dieci film di guerra più erronei dal punto di vista storico», passa ancora. Ma che in più accusi perdite che si attestano a circa 103 milioni di dollari secondo i calcoli attuali, è davvero un po' troppo.
Posizione n°16: con un budget di 81 milioni di dollari spesi, ben 484,6 milioni di dollari di incassi: nel 2003, «Una settimana da Dio» con Jim Carrey come protagonista, era stato un grande successo al botteghino. Al contrario, il suo sequel «Un'impresa da Dio», uscito quattro anni dopo, è stato un vero e proprio fiasco: la sceneggiatura (con Steve Carrell trasformato in un Noè moderno per 175 milioni di dollari) ha incassato solo l'equivalente delle spese di produzione. In compenso, Universal Studios ha dovuto sborsare una bella cifra per le spese di marketing, che, riviste secondo i tassi di inflazione, si elevavano a 104 milioni di dollari.
Posizione n°15: sarebbe ingiusto che «Battaglia per la terra» (2000) non figuri nella lista dei più grossi fallimenti del mondo al box-office. Dopotutto, questo fiasco della fantascienza da 100 milioni di dollari adattato dal romanzo di L. Ron Hubbard, fondatore di Scientology, ha ricevuto un totale di nove Razzie Awards, compreso il peggior film del decennio. E' a giusto titolo che gli spettatori hanno trattato con disprezzo il film con John Travolta. Risultato: perdite per 104 milioni di dollari.
Posizione n°14: «L'uomo del giorno dopo», un film senza un domani. Questo dramma che evoca la fine del mondo è costato 80 milioni di dollari. Nel 1997, Kevin Costner aveva in mente l'idea di proseguire nella caccia agli Oscar cominciata così bene grazie a «Balla coi lupi». Un grave errore: il film ha incassato solo 20 milioni di dollari, raccogliendo critiche pesantissime e una montagna di debiti, pari a 107 milioni, secondo il valore attuale del dollaro.
Posizione n°13: nel 2011, Disney ha investito 150 milioni di dollari nell'adattamento cinematografico del libro per bambini «Milo su Marte»: risultato, uno spettacolo in 3D molto riuscito per gli occhi. Ma a livello intellettuale ed emozionale, niente di interessante: il film di animazione è stato un flop gigantesco e ha incassato soli 39 milioni di dollari in tutto il mondo. Secondo le stime degli esperti, le perdite dovrebbero attestarsi almeno a 109 milioni di dollari.
Posizione n°12: il termine « Monster Trucks» ha acquisito tutto il suo senso nell'omonimo film uscito nel 2016: un mostro che ha trovato casa nel 4x4 sovradimensionato di un liceale e che intraprende una serie di avventure insieme a lui. Ma cosa c'è di così straordinario? Che la società Paramount abbia immaginato per un istante di poter guadagnare denaro con questo film: lo studio ha investito 125 milioni di dollari nella produzione e ha subito perdite mostruose di circa 113 milioni di dollari.
Posizione n°11: se si guardano le cifre in maniera decontestualizzata, «La caduta dell’Impero romano» (1964) si presenta piuttosto bene: le perdite del film in costume si elevavano solo a 14,3 milioni di dollari. Ma questo accadeva in un'epoca in cui il budget del film, 18,4 milioni di dollari, era di per sé astronomico. Oggi, i 14,3 milioni corrispondono a 113 milioni di dollari. Non stupisce che il produttore Samuel Bronston abbia dichiarato fallimento.
Posizione n°10: come regola generale, un film di animazione Disney è sempre un valore sicuro. Però nel caso de «Il Pianeta del Tesoro», una versione trasposta nello spazio del classico «L'Isola del tesoro», i realizzatori de «La sirenetta» John Musker e Ron Clements hanno fatto un vero fiasco nel 2002 – con 116 milioni di dollari di perdite, trasposti nel valore attuale. E questo, malgrado le critiche positive, la nomination agli Oscar e un'importante campagna di marketing.
Posizione n°9: grande casting, grande umiliazione. Nella commedia « Amori in città... e tradimenti in campagna » (2001) Andie MacDowell e Warren Beatty (foto) condividevano la scena con Diane Keaton, Goldie Hawn, Charlton Heston e Josh Hartnett. ll budget di 90 milioni di dollari sembrava ben investito. Ma poiché il film ha registrato soltanto 10,4 milioni di incassi, le perdite globali si sono elevate a circa 85 milioni di dollari, che corrispondono a 117 milioni di oggi.
Posizione n°8: Supernova (2000). «Supernova» fu un tale flop che nessuno voleva avere a che fare con questo film: né il pubblico, né i registi. I registi? Sì, avete capito proprio bene: poiché Walter Hill aveva abbandonato la produzione in seguito a una controversia, Jack Sholder ha preso il testimone prima di passare la mano a Francis Ford Coppola. In fin dei conti, nessuno di loro ha voluto apporre la propria firma sulla locandina di questo film di fantascienza. Oggi, la responsabilità della perdita di 118 milioni di dollari è imputata a un certo Thomas Lee.
Posizione n°7: avrebbe dovuto essere una versione moderna di «Top Gun», ma invece il film è stato un vero e proprio crac intellettuale e finanziario: nel 2005, « Stealth - Arma suprema» è stato un fiasco totale sia alla critica che al box-office: con 135 milioni di dollari, il budget di questo film sui piloti è stato quasi pari alla montagna di debiti che ha seppellito gli aerei high-tech utilizzati per le riprese, ovvero 120 milioni di dollari.
Posizione n°6: nel 1960, John Wayne incarnava l'eroe popolare americano Davy Crockett. 44 anni più tardi, è stato girato ad Hollywood un nuovo film sulla battaglia di «Alamo». E' stato ben accolto dalla critica, in particolare il nuovo attore Billy Bob Thornton. Ma il pubblico aveva apparentemente altro da vedere, piuttosto che l'ennesimo film sulla battaglia di Alamo: il film ha subito perdite per 122 milioni di dollari.
Posizione n°5: quando un progetto di film è fallito già per tre volte, voi potete a) abbandonarlo o b) investire 264 milioni di dollari e incrociare le dita. Nel caso di «John Carter» (2012), Disney ha optato per la seconda soluzione e ha fatto esplodere il budget con 100 milioni in più per la pubblicità. Gli ottimisti stimano che lo studio abbia così perso 130 milioni di dollari, i pessimisti invece parlano di 213 milioni. Qualunque sia la cifra, il proprietario dello studio dell’epoca, Rich Ross, ha abbandonato il suo incarico.
Posizione n°4: il film di fantascienza «Final Fantasy» (2001), interamente realizzato con animazioni al computer, è costato più di 130 milioni di dollari. E secondo le stime oggi, le perdite subite nel 2001 dalla saga basata sul successo dell'omonimo videogioco, sono altrettanto elevate. 150 artisti digitali e 20 professionisti dell'animazione virtuale hanno creato una meraviglia visiva che però difettava di anima e di emozione.
Posizione n°3: il cartone animato «Titan A.E.» è passato per voi completamente inosservato? Non siete i soli: il film di animazione di fantascienza uscito nel 2000 ha incassato solo 36,8 milioni di dollari, mentre il budget è stimato tra i 75 e i 90 milioni di dollari. Vero e proprio disastro finanziario, il film ha portato alla chiusura dello studio di animazione della Fox. Va sottolineato che le perdite equivalevano a 142 milioni di dollari attuali.
Posizione n°2: Vi siete già chiesti perché prima di «Pirati dei Caraibi», non si giravano quasi più film sui pirati? E' stato a causa di «Corsari» (1995), il più grosso flop della storia del cinema a quel tempo: i costi di produzione si sono attestati a 98 milioni di dollari, per 18 milioni di incassi. Con la pubblicità e tutto il seguito, la società di produzione Carolco ha gettato 89 milioni di dollari alle ortiche, cosa che corrisponde a circa 143 milioni di dollari oggi. Poco tempo dopo, la protagonista Geena Davis ha divorziato dal regista Renny Harlin, che era anche suo marito: è stato un fallimento su tutta la linea.
Posizione n°1: la realizzazione di «Sinbad: la leggenda dei sette mari» è costata circa 60 milioni di dollari e il film di animazione, uscito nel 2003, ha incassato leggermente di più. Ma era ben lontano dall'essere sufficiente: in totale, in questo progetto sono stati irrimediabilmente persi 125 milioni di dollari, cosa che corrisponde oggi a una cifra di 166 milioni di dollari. Il progetto Dreamworks è dunque considerato il più grande buco nell'acqua della storia del cinema. «Penso che l'idea di trasformare una storia tradizionale in cartone animato appartenga ormai al passato», ha concluso il regista Jeffrey Katzenberg, che in seguito ha completamente voltato le spalle ai film di animazione.
I peggiori flop della storia del cinema
Lo spettatore, questo sconosciuto: da quando il cinema esiste, Hollywood cerca di capire ciò che interessa maggiormente il pubblico. E dopo tutti questi anni, succede ancora di fare un buco nell'acqua. Ecco i 20 più grandi flop della storia del cinema – ordinati in funzione dell'inflazione.
Posizione n°20: anche un film che ha incassato 260,5 milioni di dollari può rivelarsi un enorme flop. Per esempio nel caso in cui siano stati spesi circa 250 milioni di dollari solo per le riprese. Ricavi a zero, allora? Peggio ancora, gli esperti stimano che Disney abbia speso tra i 100 e i 200 milioni di dollari supplementari per promuovere «The Lone Ranger » (2013). Le perdite economiche del western si situano nello stesso ordine di idee. Non basta avere tra i protagonisti Johnny Depp (a sinistra) per fare il pieno al botteghino.
Posizione n°19: Ne «Il 13º guerriero» (1999), le perdite si attestano tra i 69 e i 129 milioni di dollari – allora perché si dice che l'epopea storica con Antonio Banderas sia stata un fallimento maggiore rispetto a «Lone Ranger»? Risposta: l’inflazione. Questa differenza tra 69 e i 129 milioni di dollari, infatti, corrisponde oggi a una perdita da 101 a 190 milioni.
Posizione n°18: Keanu Reeves ha avuto la fortuna che «John Wick» fosse già in saccoccia allorché «47 Ronin» è uscito nelle sale nel 2013. Altrimenti, non avrebbe mai avuto il ruolo che gli ha fatto raggiungere il successo un anno più tardi: nei calcoli più ottimistici, il film epico sui samurai «47 Ronin» ha avuto perdite per 103 milioni.
Posizione n°17: che i codici Navajo siano molto rari sullo schermo di Nicolas Cage in un film che ripercorre la storia dei codificatori radio Navajo può succedere. Che un'epopea di 120 milioni di dollari come «Windtalkers» (2002) arrivi al quarto posto nella lista dei «dieci film di guerra più erronei dal punto di vista storico», passa ancora. Ma che in più accusi perdite che si attestano a circa 103 milioni di dollari secondo i calcoli attuali, è davvero un po' troppo.
Posizione n°16: con un budget di 81 milioni di dollari spesi, ben 484,6 milioni di dollari di incassi: nel 2003, «Una settimana da Dio» con Jim Carrey come protagonista, era stato un grande successo al botteghino. Al contrario, il suo sequel «Un'impresa da Dio», uscito quattro anni dopo, è stato un vero e proprio fiasco: la sceneggiatura (con Steve Carrell trasformato in un Noè moderno per 175 milioni di dollari) ha incassato solo l'equivalente delle spese di produzione. In compenso, Universal Studios ha dovuto sborsare una bella cifra per le spese di marketing, che, riviste secondo i tassi di inflazione, si elevavano a 104 milioni di dollari.
Posizione n°15: sarebbe ingiusto che «Battaglia per la terra» (2000) non figuri nella lista dei più grossi fallimenti del mondo al box-office. Dopotutto, questo fiasco della fantascienza da 100 milioni di dollari adattato dal romanzo di L. Ron Hubbard, fondatore di Scientology, ha ricevuto un totale di nove Razzie Awards, compreso il peggior film del decennio. E' a giusto titolo che gli spettatori hanno trattato con disprezzo il film con John Travolta. Risultato: perdite per 104 milioni di dollari.
Posizione n°14: «L'uomo del giorno dopo», un film senza un domani. Questo dramma che evoca la fine del mondo è costato 80 milioni di dollari. Nel 1997, Kevin Costner aveva in mente l'idea di proseguire nella caccia agli Oscar cominciata così bene grazie a «Balla coi lupi». Un grave errore: il film ha incassato solo 20 milioni di dollari, raccogliendo critiche pesantissime e una montagna di debiti, pari a 107 milioni, secondo il valore attuale del dollaro.
Posizione n°13: nel 2011, Disney ha investito 150 milioni di dollari nell'adattamento cinematografico del libro per bambini «Milo su Marte»: risultato, uno spettacolo in 3D molto riuscito per gli occhi. Ma a livello intellettuale ed emozionale, niente di interessante: il film di animazione è stato un flop gigantesco e ha incassato soli 39 milioni di dollari in tutto il mondo. Secondo le stime degli esperti, le perdite dovrebbero attestarsi almeno a 109 milioni di dollari.
Posizione n°12: il termine « Monster Trucks» ha acquisito tutto il suo senso nell'omonimo film uscito nel 2016: un mostro che ha trovato casa nel 4x4 sovradimensionato di un liceale e che intraprende una serie di avventure insieme a lui. Ma cosa c'è di così straordinario? Che la società Paramount abbia immaginato per un istante di poter guadagnare denaro con questo film: lo studio ha investito 125 milioni di dollari nella produzione e ha subito perdite mostruose di circa 113 milioni di dollari.
Posizione n°11: se si guardano le cifre in maniera decontestualizzata, «La caduta dell’Impero romano» (1964) si presenta piuttosto bene: le perdite del film in costume si elevavano solo a 14,3 milioni di dollari. Ma questo accadeva in un'epoca in cui il budget del film, 18,4 milioni di dollari, era di per sé astronomico. Oggi, i 14,3 milioni corrispondono a 113 milioni di dollari. Non stupisce che il produttore Samuel Bronston abbia dichiarato fallimento.
Posizione n°10: come regola generale, un film di animazione Disney è sempre un valore sicuro. Però nel caso de «Il Pianeta del Tesoro», una versione trasposta nello spazio del classico «L'Isola del tesoro», i realizzatori de «La sirenetta» John Musker e Ron Clements hanno fatto un vero fiasco nel 2002 – con 116 milioni di dollari di perdite, trasposti nel valore attuale. E questo, malgrado le critiche positive, la nomination agli Oscar e un'importante campagna di marketing.
Posizione n°9: grande casting, grande umiliazione. Nella commedia « Amori in città... e tradimenti in campagna » (2001) Andie MacDowell e Warren Beatty (foto) condividevano la scena con Diane Keaton, Goldie Hawn, Charlton Heston e Josh Hartnett. ll budget di 90 milioni di dollari sembrava ben investito. Ma poiché il film ha registrato soltanto 10,4 milioni di incassi, le perdite globali si sono elevate a circa 85 milioni di dollari, che corrispondono a 117 milioni di oggi.
Posizione n°8: Supernova (2000). «Supernova» fu un tale flop che nessuno voleva avere a che fare con questo film: né il pubblico, né i registi. I registi? Sì, avete capito proprio bene: poiché Walter Hill aveva abbandonato la produzione in seguito a una controversia, Jack Sholder ha preso il testimone prima di passare la mano a Francis Ford Coppola. In fin dei conti, nessuno di loro ha voluto apporre la propria firma sulla locandina di questo film di fantascienza. Oggi, la responsabilità della perdita di 118 milioni di dollari è imputata a un certo Thomas Lee.
Posizione n°7: avrebbe dovuto essere una versione moderna di «Top Gun», ma invece il film è stato un vero e proprio crac intellettuale e finanziario: nel 2005, « Stealth - Arma suprema» è stato un fiasco totale sia alla critica che al box-office: con 135 milioni di dollari, il budget di questo film sui piloti è stato quasi pari alla montagna di debiti che ha seppellito gli aerei high-tech utilizzati per le riprese, ovvero 120 milioni di dollari.
Posizione n°6: nel 1960, John Wayne incarnava l'eroe popolare americano Davy Crockett. 44 anni più tardi, è stato girato ad Hollywood un nuovo film sulla battaglia di «Alamo». E' stato ben accolto dalla critica, in particolare il nuovo attore Billy Bob Thornton. Ma il pubblico aveva apparentemente altro da vedere, piuttosto che l'ennesimo film sulla battaglia di Alamo: il film ha subito perdite per 122 milioni di dollari.
Posizione n°5: quando un progetto di film è fallito già per tre volte, voi potete a) abbandonarlo o b) investire 264 milioni di dollari e incrociare le dita. Nel caso di «John Carter» (2012), Disney ha optato per la seconda soluzione e ha fatto esplodere il budget con 100 milioni in più per la pubblicità. Gli ottimisti stimano che lo studio abbia così perso 130 milioni di dollari, i pessimisti invece parlano di 213 milioni. Qualunque sia la cifra, il proprietario dello studio dell’epoca, Rich Ross, ha abbandonato il suo incarico.
Posizione n°4: il film di fantascienza «Final Fantasy» (2001), interamente realizzato con animazioni al computer, è costato più di 130 milioni di dollari. E secondo le stime oggi, le perdite subite nel 2001 dalla saga basata sul successo dell'omonimo videogioco, sono altrettanto elevate. 150 artisti digitali e 20 professionisti dell'animazione virtuale hanno creato una meraviglia visiva che però difettava di anima e di emozione.
Posizione n°3: il cartone animato «Titan A.E.» è passato per voi completamente inosservato? Non siete i soli: il film di animazione di fantascienza uscito nel 2000 ha incassato solo 36,8 milioni di dollari, mentre il budget è stimato tra i 75 e i 90 milioni di dollari. Vero e proprio disastro finanziario, il film ha portato alla chiusura dello studio di animazione della Fox. Va sottolineato che le perdite equivalevano a 142 milioni di dollari attuali.
Posizione n°2: Vi siete già chiesti perché prima di «Pirati dei Caraibi», non si giravano quasi più film sui pirati? E' stato a causa di «Corsari» (1995), il più grosso flop della storia del cinema a quel tempo: i costi di produzione si sono attestati a 98 milioni di dollari, per 18 milioni di incassi. Con la pubblicità e tutto il seguito, la società di produzione Carolco ha gettato 89 milioni di dollari alle ortiche, cosa che corrisponde a circa 143 milioni di dollari oggi. Poco tempo dopo, la protagonista Geena Davis ha divorziato dal regista Renny Harlin, che era anche suo marito: è stato un fallimento su tutta la linea.
Posizione n°1: la realizzazione di «Sinbad: la leggenda dei sette mari» è costata circa 60 milioni di dollari e il film di animazione, uscito nel 2003, ha incassato leggermente di più. Ma era ben lontano dall'essere sufficiente: in totale, in questo progetto sono stati irrimediabilmente persi 125 milioni di dollari, cosa che corrisponde oggi a una cifra di 166 milioni di dollari. Il progetto Dreamworks è dunque considerato il più grande buco nell'acqua della storia del cinema. «Penso che l'idea di trasformare una storia tradizionale in cartone animato appartenga ormai al passato», ha concluso il regista Jeffrey Katzenberg, che in seguito ha completamente voltato le spalle ai film di animazione.
A dispetto dei budget da capogiro e dei cast di lusso, a volte alcune pellicole cinematografiche si rivelano dei mega flop: tutti questi film al box office sono risultati un vero fiasco.
Da circa 100 anni, le case di produzione cinematografiche di Hollywood cercano di capire ciò che interessa il pubblico (in sala). Ma dopo tutti questi anni, accade spesso di fare un buco nell'acqua.
A volte succede che un film sia un fallimento per una questione di tempistiche, ma in altri casi la pellicola è semplicemente un insulto all'intelligenza dello spettatore.
Abbiamo riunito nella nostra galleria una selezione dei più grandi flop della storia del cinema.
I baci più famosi della storia del cinema
I baci più famosi della storia del cinema
L’amore è un susseguirsi di parole dolci e di gesti teneri: nella nostra galleria di immagini vi presentiamo i baci più famosi e romantici della storia del cinema in occasione della Giornata internazionale del bacio svoltasi il 6 luglio.
Il bacio non deve necessariamente essere una cosa seria, ma può anche essere preso con ironia. Soprattutto quando il re della commedia Billy Wilder ci mette lo zampino. L'abbraccio appassionato sulla sabbia fra Dolores Rosedales e Tom Ewells in «Quando la moglie è in vacanza» (1955) è infatti la parodia di un'altra celebre scena della storia del cinema: quella che troviamo nel dramma bellico «Da qui all'eternità» (1953).
Il remake americano del film simbolo della Nouvelle Vague «Fino all'ultimo respiro» (1960) sarebbe probabilmente stato dimenticato ormai da tempo se Richard Gere e Valérie Kaprisky non avessero girato questa scena di bacio tanto acrobatica quanto romantica in «All'ultimo respiro» (1983).
Il maestro del brivido Alfred Hitchcock era molto abile anche nelle scene d'amore. In «Notorius – L'amante perdura» (1946), il compito è stato fin troppo facile per il regista: con Cary Grant e Ingrid Bergman, due delle star più affascinanti dell'epoca, è stato un gioco da ragazzi.
Fili di saliva e giochi di lingue in primo piano forse non fanno per tutti. Il cotroverso regista Gaspar Noé voleva mettere in scena l'amore in maniera trash e carnale. Nel suo porno artistico «Love» (2015) ci è riuscito perfettamente.
Nel 2012, in «La vita di Adele», colpo di fulmine della critica francese, Adèle Exarchopoulos (a sinistra) e Léa Seydoux si lanciano in una relazione senza speranza. Un film tenero, commovente, appassionato e tragico.
In seguito alla pellicola fantastica di Martin Brest «Vi presento Joe Black» (1998), l'ultimo mistero dell'umanità è stato svelato. La morte si presenta con le sembianze di un uomo affascinante e dal sorriso smagliante che non è altri che Brad Pitt. Quanti sospiri devono aver riempito le sale cinematografiche quando Claire Forlani sfiora le labbra del giovane misterioso.
Due persone meravigliose prese nel turbinio della passione si scambiano un bacio infuocato sotto un violento temporale: alla fine del dramma monumentale «Australia» (2008) di Baz Luhrmann, Hugh Jackman e Nicole Kidman diventano infine una coppia. E che coppia!
Nel thriller assolato «La Piscina» (1969), gli ex amanti Alain Delon e Romy Schneider, i costumi da bagno ancora gocciolanti, rivivono alcuni momenti del loro amore passato. Erotismo garantito.
Labbra che si sfiorano misteriosamente: in «Mulholland Drive» (2001), Laura Harring (a sinistra) seduce la sconociuta Naomi Watts, prima di baciare appassionatamente Melissa George (a destra). Come sempre nei film di David Lynch, la messa in scena è molto voyeuristica…ed efficace.
Chi è colei che sta baciando Charlton Heston? In «Il pianeta delle scimmie» (1968), Kim Hunter, alias Dr.ssa Zira, nascosta sotto il pelo di uno scimpanzé, cerca di instaurare un tenero legame con la specie umana. Ridicolo? No, epico piuttosto!
Quando l'amore ci fa sentire sottosopra… Nel primo capitolo di «Spiderman» di Sam Raimi (2002), Tobey Maguire e Kirsten Dunst non hanno di certo deluso il pubblico più romantico. Una scena tanto bella quanto difficile da girare: la pioggia colava ininterrottamente nel naso dell'attore protagonista Tobey Maguire.
Baciami, cow-boy! Nel film premio Oscar di Ang Lee, «I segreti di Brokeback Mountain» (2005), Jake Gyllenhaal (a sinistra) e Heath Ledger mostrano il loro amore alla luce del sole. Un dramma commovente c che tocca una tematica tabù.
Cary Grant considerava Grace Kelly la sua attrice preferita. «Lei è talmente serena», diceva parlando della sua partner sullo schermo nel film di Hitchcock «Caccia al ladro» (1955). Non c'è dubbio che tale ammirazione abbia giovato ad una delle scene romantiche più belle di tutti i tempi.
Senza dubbio uno dei momenti più intimi della storia del cinema e di certo non un bacio finto. Quando Nicole Kidman e Tom Cruise girarono «Eyes Wide Shut» (1999) erano ancora marito e moglie. Nella stanza con loro al momento delle riprese c'era soltanto il regista Stanley Kubrick.
Raramente due amanti sono stati tanto spontanei e rilassati come Humphrey Bogart, alias Rick, e Ingrid Bergman, alias Ilsa in «Casablanca» (1942). La famosa scena del bacio rimane comunque mozzafiato.
Alla fine del film di culto «Colazione da Tiffany» (1961), George Peppard e Audrey Hepburn ritornano fra le braccia uno dell'altra. Anche qui un'atmosfera molto amata dagli spettatori: un bacio sotto una pioggia battente.
Non c'è mai una seconda occasione per un primo amore… Una verità che ha spezzato il cuore degli spettatori. Anna Chlumsky e l'attore protagonista di «Mamma ho perso l'aereo», Macaulay Culkin, lo hanno sperimentato sulla propria pelle in «Papà, ho trovato un amico» (1991).
Se si volesse scolpire nella pietra il bacio cinematografico più iconico di tutti i tempi, sarebbe senz'altro questo. Non per nulla Clark Gable e Vivien Leigh in «Via col vento» (1939) sono considerati la coppia da sogno per eccellenza.
È un miracolo che l’iceberg che ha segnato il destino del «Titanic» non si sia sciolto sotto gli sguardi appassionati di questi due innamorati: nel 1997 Kate Winslet e Leonardo DiCaprio vedevano decollare la loro carriera internazionale scambiandosi baci infuocati sul ponte del celebre transatlantico.
E per finire, un bacio d'addio: quando l'adorabile piccolo extraterrestre «E.T.» (1982) decide di tornare a casa, Drew Barrymore gli sfiora il naso con un bacio. Impossibile non farsi venire le lacrime agli occhi. Per noi, è questo il più bel bacio cinematografico di tutti i tempi!
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