Premio del cinema svizzero Ai Quartz 2023 «Drii Winter» di Michael Koch eletto miglior film

sifo, ats

24.3.2023 - 20:39

Il regista di "Drii Winter" Michael Koch ha ricevuto questa sera un Premio del cinema svizzero per il miglior film nel corso di una cerimonia a Ginevra, in presenza del presidente della Confederazione Alain Berset.
Il regista di "Drii Winter" Michael Koch ha ricevuto questa sera un Premio del cinema svizzero per il miglior film nel corso di una cerimonia a Ginevra, in presenza del presidente della Confederazione Alain Berset.
Keystone

«Drii Winter», del regista lucernese Michael Koch, si è aggiudicato il Premio del cinema svizzero Quartz 2023 nella categoria «Miglior film». Il riconoscimento è stato attribuito questa sera dall'Ufficio federale della cultura (UFC) a Ginevra.

24.3.2023 - 20:39

«Drii Winter» racconta la storia d'amore fra Anna (Michèle Brand) e Marco (Simon Wisler) in un villaggio di montagna svizzero. Marco soffre di un tumore al cervello che gli fa perdere sempre più il controllo di sé. Ne derivano tensioni con gli abitanti del villaggio e nel suo rapporto con Anna.

«Drii Winter» era candidato per rappresentare la Svizzera nella corsa agli Oscar per il miglior film straniero. È però stato eliminato al primo turno lo scorso dicembre. Il film ha riscosso successo anche all'estero: a febbraio 2022 aveva ricevuto una menzione speciale della giuria alla Berlinale.

Il Quartz per il miglior documentario è andato a «Cascadeuses» di Elena Avdija, che punta i riflettori sul genere e sulla rappresentazione delle donne sullo schermo. Il film segue tre cascatrici Virginie, Petra ed Estelle, che mettono il loro corpo in pericolo per servire la fantasia violenta di un cinema spesso non favorevole alle donne.

Tripletta per «La Ligne» di Ursula Meier

«La Ligne» di Ursula Meier si aggiudica ben tre premi: miglior sceneggiatura, miglior interprete femminile all'attrice Stéphanie Blanchoud e migliore interprete non protagonista alla 14enne losannese Elli Spagnolo.

Il film, girato a Bouveret (VS), narra di un dramma familiare sullo sfondo della violenza femminile tra una madre, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, e la figlia maggiore, interpretata da Blanchoud.

Per quanto riguarda gli uomini, ad aggiudicarsi il premio di miglior interprete maschile è l'attore bernese Manfred Liechti, che incarna il forsennato di Bienne in «Peter K. – Da solo contro lo Stato».

«Je suis noires» miglior corto

A «Foudre» di Carmen Jaquier, vanno i premi per la migliore musica da film e per il miglior suono. Il film è ambientato in un Vallese del 1900 e segue una giovane donna che deve rinunciare al suo desiderio di diventare suora dopo la morte improvvisa della sorella. Il premio per la migliore fotografia è invece attribuito a «Unrueh» di Cyril Schäublin, già vincitore del premio per la miglior regia nella sezione Encounters alla Berlinale dello scorso anno.

Il documentario «Je suis noires» di Rachel M'Bon e Juliana Fanjul, che decostruisce il razzismo in Svizzera si aggiudica il premio per il miglior cortometraggio. Nel film alcune donne svizzere di colore si esprimono sulle loro esperienze di razzismo strutturale e sui conflitti con la propria identità. Il premio per il miglior film d'animazione va a «The record» di Jonathan Laskar.

Consegna Premio d'onore

Come già annunciato a fine febbraio, il Premio d'onore del cinema svizzero, dotato di 30'000 franchi, è andato alla produttrice cinematografica Ruth Waldburger. Dal 1988, con la sua casa di produzione Vega Film inizia una stretta collaborazione con il cineasta franco-svizzero Jean-Luc Godard, con il quale realizza undici film.

Il premio è stato consegnato dal «ministro» della cultura Alain Berset.

I riconoscimenti vengono attribuiti dall'UFC in collaborazione con la SSR, l'Associazione «Quartz», Swiss Films (l'agenzia di promozione del cinema elvetico), l'Accademia del cinema svizzero e le Giornate di Soletta.

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