Academy Awards Oscar: lettera di protesta contro i tagli alla cerimonia, l'Academy risponde 

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14.2.2019 - 16:33

Source: Covermedia

Dal regista di «Pulp Fiction» Quentin Tarantino a Martin Scorsese, in molti  protestano per i recenti cambiamenti decisi dall’Academy che, in seguito alle polemiche, chiarisce: «Non ci sarà nessun taglio». 

Quentin Tarantino è uno dei tanti registi che hanno firmato la lettera aperta contro i boss dell’AMPAS (Academy of Motion Picture Arts and Sciences), che quest’anno hanno deciso di premiare alcune categorie durante la pubblicità.

«Non è troppo tardi per cancellare questa decisione», legge la lettera. «Rilegare queste abilità cinematografiche essenziali ad uno stato inferiore in questa edizione degli Oscar non è altro che un insulto a chi di noi ha dedicato la loro vita e la loro passione a questa professione».

Tra gli altri nomi famosi che appaiono nella lettera non mancano Martin Scorsese, Spike Lee, Damien Chazelle di «La La Land», Cary Joji Fukunaga di «Jane Eyre», Spike Jonze, Ang Lee, Dee Rees e Seth Rogen, e i cinematografi vincitori dell’Oscar Roger Deakins e Emmanuel Lubezki. In tutto sono più di 40 le firme. La cerimonia è prevista per il prossimo 24 febbraio a Los Angeles. Si tratta dell’edizione numero 91 degli attesissimi premi del cinema.

«Se il riconoscimento di coloro che sono responsabili della creazione di un cinema tanto meraviglioso viene sminuito dalla stessa istituzione che ha lo scopo di proteggerlo, allora non sosteniamo più lo spirito dell’Academy che ha promesso di celebrare il cinema come una forma d’arte collaborativa».

Le categorie in questione sono Cinematography, Film Editing, Makeup e Hairstyling, e Live Action Short.

L'Academy risponde alle polemiche

In seguito alle polemiche l'Academy ha deciso di rispondere alla lettera di Trantino, Scorsese e gli altri precisando che «la presentazione delle quattro delle categorie (fotografia, montaggio, trucco e acconciature e cortometraggio live action) sarà annessa alla trasmissione successivamente» e che «i tempi di salita e discesa dal palco saranno tagliati dal montaggio».  L'istituzione cinematografica americana presieduta da John Bailey fa inoltre sapere che «nei prossimi anni, dalle quattro alle sei categorie, a rotazione, avranno lo stesso trattamento».

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