Spettacolo Ricky Martin: «La mia vita è cominciata dopo il coming out»

CoverMedia

16.7.2020 - 16:34

2018 Vanguard Awards, LA LGBT Center's 49th Anniversary Gala at the Beverly Hilton Hotel in Beverly Hills, California.

Featuring: RIcky Martin
Where: Beverly Hills, California, United States
When: 22 Sep 2018
Credit: Nicky Nelson/WENN.com

Featuring: RIcky Martin
Where: Beverly Hills, California, United States
When: 22 Sep 2018
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2018 Vanguard Awards, LA LGBT Center's 49th Anniversary Gala at the Beverly Hilton Hotel in Beverly Hills, California. Featuring: RIcky Martin Where: Beverly Hills, California, United States When: 22 Sep 2018 Credit: Nicky Nelson/WENN.com Featuring: RIcky Martin Where: Beverly Hills, California, United States When: 22 Sep 2018 Credit: Nicky Nelson/WENN.com
Source: Nicky Nelson/WENN.com

Il cantante era triste e depresso prima di rivelare al mondo intero di essere omosessuale, nel 2010.

Ricky Martin torna a parlare del difficile periodo vissuto prima del famoso coming out del 2010.

Nonostante il successo planetario raggiunto alla fine degli Anni ’90 con hit come «Livin' La Vida Loca» o «She Bangs», il cantante latino era continuamente «triste» e «depresso», come raccontato a PROUD RADIO su Apple Music.

«Non riuscivo a vivere pienamente. Ero triste. Ero depresso - ha spiegato la popstar -. Andavo sul palco per esibirmi perché era l’unico modo che avevo per trovare un equilibrio tra le mie emozioni e sviare quella pesante tristezza con cui mi muovevo. Poi improvvisamente è arrivato un momento in cui mi sono detto: “Ora basta”».

Al termine di un tour, Ricky decise di abbandonare i riflettori e di tornare a casa per riflettere.

«Mi dicevo: “Non posso. Non posso fare questo. Ho bisogno di andare a casa. Ho bisogno di silenzio. Ho bisogno di piangere. Ho bisogno di arrabbiarmi”», ha raccontato. «Misi tutto in ordine e ancora non ero pronto a fare coming out, anche se ormai ero aperto con le persone che mi circondavano. Non avevo la forza di farlo pubblicamente».

«C’è stato un passaggio molto importante, che cercano di evitare a tutti i costi. Quando ho lavorato spiritualmente su me stesso, ero arrivato a un punto del mio libro in cui dovevo dire: sono gay? sono bisex? sono gay? sono bisex?».

«Poi alla fine mi sono detto: “Rick, sei un fortunatissimo uomo omosessuale. Sei gay. L’ho scritto e ho cliccato su “invia”. Poi ho pianto come un matto. Da allora sono super felice».

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