Spettacolo Sacha Baron Cohen contro Facebook: «Incita all’odio»

CoverMedia

22.11.2019 - 16:31

Showtime Emmy Eve Party at the San Vicente Bungalows on September 21, 2019 in West Hollywood, CA

Featuring: Sacha Baron Cohen
Where: West Hollywood, California, United States
When: 22 Sep 2019
Credit: Nicky Nelson/WENN.com
Showtime Emmy Eve Party at the San Vicente Bungalows on September 21, 2019 in West Hollywood, CA Featuring: Sacha Baron Cohen Where: West Hollywood, California, United States When: 22 Sep 2019 Credit: Nicky Nelson/WENN.com
Source: Nicky Nelson/WENN.com

Il comico inglese critica pesantemente il social fondato da Mark Zuckerberg.

Sacha Baron Cohen ha le idee chiare su Facebook e sulle altre piattaforme sociali che permettono ai gruppi di hater di formarsi ed andare avanti.

In particolare, Cohen parla dei negazionisti dell’Olocausto (Holocaust deniers) in un discorso di apertura per l’organizzazione ebraica chiamato ADL, Anti-Defamation League.

«Tutto questo odio e questa violenza viene facilitata da una manciata di aziende di Internet che rappresentano la più grande macchina propagandistica della storia», dice Cohen, dopo aver ricevuto il Leadership Award dell’associazione.

L’anno scorso il fondatore di Facebook, Mark Zucherberg, fu travolto dalle polemiche per aver accettato di mantenere in vita sul social un gruppo di negazionisti dell’Olocausto, mal celando la necessità di mantenere libertà di espressione.

«Sotto questa logica perversa, se Facebook fosse esistito negli anni Trenta, avrebbe permesso a Hitler di pubblicare la sua “soluzione” al “problema degli ebrei” in un annuncio pubblicitario della durata di 30 secondi», continua il comico britannico. «Allora, Facebook, ecco una buona pratica standard: comincia a valutare gli annunci politici prima di mandarli in rete, ferma immediatamente le bugie micro-mirate, e quando gli annunci sono falsi, rimborsagli i soldi e non pubblicarli!».

Cohen conclude il suo saggio discorso così: «Se avessimo come priorità la verità e non le bugie, la tolleranza e non i pregiudizi, l’empatia e non l’indifferenza, gli esperti e non gli ignoranti, forse – solo forse – riusciremo a fermare la più grande macchina propagandistica della storia, salvare la democrazia, e ancora avere un posto per la libertà di parola e di espressione. E la cosa più importante: le mie battute farebbero ancora ridere!».

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