Sanremo 2020 Tecla al festival: «Siate voi stessi con coraggio»

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4.2.2020 - 20:50

Tecla
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Vincitrice lo scorso anno di Sanremo Young, la giovane cantante originaria di Varese, torna quest'anno sul palco dell'Ariston affermando: «anche la delicatezza può essere potente».

«Non si è mai troppi piccoli per fare qualcosa di grande». Con questo spirito Tecla Insolia si è preparata per il suo primo Sanremo, in gara tra le Nuove Proposte. Il secondo, se si considera la partecipazione a Sanremo Young, il talent condotto da Antonella Clerici, che l'ha vista vincitrice nel 2019.

Nonostante la giovane età (ha da poco compiuto 16 anni) Tecla – nata a Varese da genitori siciliani, trasferitasi da subito in Toscana -, è una ragazza con la testa sulle spalle. «Strana, dice di me qualcuno ogni tanto. Perché a volte preferisco studiare, invece di uscire. Perché seguo poco i social, per la paura di perdere la cognizione della realtà. Mi sento un salmone che risale la corrente».

Tecla, come anche Greta Thunberg. Giovani che hanno voglia di cambiare il mondo. «Molti hanno paura del cambiamento, ma dobbiamo capire che tanti piccoli cambiamenti creano movimento».

Una canzone sulla forza femminile

Si spiega allora come abbia deciso di portare al festival una canzone dal titolo 8 marzo (scritto da Rory Di Benedetto e e Piero Romitelli), che parla della forza femminile «perché nessuno può decidere cosa dobbiamo fare, dire o essere», afferma sicura. «A me fa rabbia che molte ragazzine si lascino umiliare dai maschi, ma anche dalle compagne di scuola – aggiunge -. Dobbiamo avere il coraggio di presentare noi stessi al mondo».

E lei si presenta al mondo, almeno in questa occasione, con una maglietta che recita Pink is the new black. «Solitamente associamo il rosa alla femminilità e alla delicatezza, magari anche alla timidezza – dice -. Mi piace questa frase: sta a significare che la delicatezza può essere forte e potente».

Gusti musicali non comuni 

Una ragazzina che stupisce anche negli ascolti, non comuni per una della sua età. I grandi cantautori del passato come Lucio Dalla e Fabrizio De André, ma anche quelli di oggi come Mannarino. «E c'è anche Billie Eilish, il jazz, la musica classica. Sono molto trasversale».

Le sue preferenze al festival vanno a due artisti agli opposti: Tosca da una parte, Anastasio dall'altra. «Non sono solita ascoltare il rap, però capisco che abbia qualcosa da dire». Polemiche comprese? «Si deve montare la panna su tutto. Normale che ci siano fraintendimenti, ma le reazioni sono un tantino esagerate». 

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