Cinema Scorsese contro i fratelli Russo

ATS

18.11.2019 - 15:57

Rivalità tra Martin Scorsese, qui nella foto al centro tra Al Pacino e Robert De Niro, e i fratelli Russo
Rivalità tra Martin Scorsese, qui nella foto al centro tra Al Pacino e Robert De Niro, e i fratelli Russo
Source: KEYSTONE/AP Invision/VICTORIA WILL

«Il cinema non è proprietà di nessuno». Quando i fratelli Joe e Anthony Russo, che con «Avengers Endgame» hanno realizzato il box office più stratosferico di sempre, replicano a Martin Scorsese sui film «Marvel», il confronto diventa scontro tra «Piccole Italie».

Da un lato del ring, il regista di «Goodfellas», nato a Queens nel 1942 e trasferito bambino con la famiglia nella Little Italy di Manhattan; dall'altro Joe e Anthony, cresciuti in una famiglia middle class del quartiere italo-americano di Cleveland.

«A New York 'loro' dicono 'cinema', noi li chiamiamo 'movies'«, hanno detto i fratelli di «Avengers», accusando implicitamente Scorsese di intellettualismo durante la conferenza stampa di presentazione di «21 Bridges», il nuovo thriller per la televisione prodotto (e interpretato) con la star di «Black Panther», Chadwick Boseman. Era la prima volta che i Russo intervenivano nella polemica scoppiata sette settimane fa quando Scorsese, parlando con la rivista britannica «Empire», aveva definito i film Marvel «non cinema», piuttosto «l'equivalente di un parco giochi».

Il regista di «The Irishman», un kolossal destinato a Netflix dopo una breve presenza nelle sale, aveva poi aggiunto, in un op-ed sul «New York Times», che film come «Avengers» e «Black Panther» non sono il cinema di «esseri umani che cercano di trasferire esperienze emotive e psicologiche a un altro essere umano». I Russo l'hanno presa sul piano personale: «Noi definiamo cinema un film che unisce la gente e permette un'esperienza emotiva condivisa», ha detto Joe all'«Hollywood Reporter».

Se Scorsese si è formato sul neorealismo italiano con film come «Paisa'«, «Roma città aperta» e «Ladri di Biciclette» e sulla Nouvelle Vague, anche i fratelli Russo sono cresciuti divorando cinema d'essai ma anche film di massa. Con il cattolicesimo come sfondo della loro educazione (liceo dai benedettini), frequentavano il piccolo art theater di Cleveland e passavano ore a dibattere quel che avevano visto o a tirare tardi col padre, un giudice impegnato in politica col partito democratico, davanti a film come «The French Connection» e «The Taking of Pelham 123», che citano come l'ispirazione per «21 Bridges».

«Quando guardiamo i numeri di 'Avengers: Endgame' vediamo un grande successo di connessione emotiva», ha detto Joe a proposito del film che ha incassato finora 2.78 miliardi di dollari worldwide. E a Scorsese che ha detto di aver provato a guardare film Marvel ma di essersi subito annoiato, replica: «Che possiamo dirgli? Siamo solo due tizi dell'Ohio. 'Cinema' per noi e' una parola di New York, a Cleveland li chiamiamo 'movies'«. E a questo proposito, «il cinema non è proprietà di nessuno: non è nostro, non è tuo. E neanche di Scorsese».

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