Spettacolo Sean «Diddy» Combs accusato di stupro su una minorenne

Covermedia

7.12.2023 - 09:30

Sean ‘Diddy’ Combs
Sean ‘Diddy’ Combs

Il rapper avrebbe partecipato a una violenza di gruppo su una 17enne: i fatti risalgono al 2003.

Sean «Diddy» Combs avrebbe abusato sessualmente di una minorenne. Pitchfork riporta che il rapper è stato denunciato da una quarta donna per un reato a sfondo sessuale, avvenuto nel 2003.

Citati in giudizio oltre a Diddy anche l’ex presidente della Bad Boy Entertainment, Harve Pierre, e una terza persona non nominata.

Nella denuncia la donna, che ha preferito rimanere nell'anonimato, accusa i tre uomini di «traffico sessuale e di stupro di gruppo». All’epoca la donna aveva appena 17 anni e frequentava le superiori.

«Come risultato della violenza sessuale perpetrata dal Sig. Combs, dal Sig. Pierre e da un Terzo Assistente, la Sig.ra Doe ha sofferto di un significativo stress emozionale e un senso di vergogna che hanno condizionato la sua vita e le sue relazioni personali per 20 anni», si legge nella denuncia, in cui figurano anche la Daddy’s House Recordings Inc. e la Bad Boy Entertainment Holdings Inc.

Lo stesso studio legale della causa intentata dalla cantante Elizabeth «Cassie» Ventura

Lo studio legale che rappresenta la donna si è occupato anche della causa intentata contro Diddy dalla cantante Elizabeth «Cassie» Ventura, poi risolta privatamente.

«Come affermato nella denuncia, gli imputati hanno preso di mira un'adolescente vulnerabile delle scuole superiori come parte di un programma di traffico sessuale che prevedeva di fornirle droghe e alcol e di trasportarla con un jet privato a New York, dove è stata stuprata in gruppo dai tre imputati nello studio del signor Combs», ha dichiarato Douglas H. Wigdor, uno dei legali che rappresenta la vittima. «La depravazione di questi atti abominevoli ha, non a caso, segnato la nostra cliente per tutta la vita»,

Diddy ha affidato la sua smentita a un comunicato: «Vorrei essere assolutamente chiaro: non ho fatto nessuna delle cose orribili di cui vengo accusato. Combatterò per difendere il mio nome, per la mia famiglia e per la verità».