Spettacolo Selena Gomez: una lettera per gli immigrati

CoverMedia

2.10.2019 - 13:11

"The Dead Don't Die" New York Premiere at Museum of Modern Art - Red Carpet Arrivals

Featuring: Selena Gomez
Where: New York, New York, United States
When: 11 Jun 2019
Credit: Ivan Nikolov/WENN.com
"The Dead Don't Die" New York Premiere at Museum of Modern Art - Red Carpet Arrivals Featuring: Selena Gomez Where: New York, New York, United States When: 11 Jun 2019 Credit: Ivan Nikolov/WENN.com
Source: Ivan Nikolov/WENN.com

Proveniente da una famiglia di origine messicana, la cantante esprime tutta la sua preoccupazione per la situazione attuale.

Selena Gomez firma una personalissima lettera per manifestare il proprio sostegno agli immigrati.

Proveniente da una famiglia di origini messicane, la star 27enne si è detta molto preoccupata per le politiche con cui si stanno tenendo vite umane lontane dai confini statunitensi, generando ulteriori dolore e sofferenza.

«È una questione umana e che ha a che vedere con delle vite umane. Il modo con cui gestiamo la situazione riflette la nostra umanità, la nostra empatia, la nostra compassione. Il modo in cui trattiamo gli altri esseri umani definisce quello che siamo noi», ha scritto nella lettera pubblicata sul Time.

Selena racconta come una sua zia attraversò il confine che divide il Messico dagli Stati Uniti nel 1970, poi seguita dai nonni, poco prima della nascita di suo padre nel Texas.

«Nel corso degli ultimi quattro decenni, alcuni membri della mia famiglia hanno lavorato duramente per ottenere la cittadinanza degli Stati Uniti - scrive -. L’immigrazione clandestina è un argomento su cui rifletto giorno dopo giorno. Non posso dimenticare quanto sia stata fortunata a nascere in questo paese, grazie alla mia famiglia e alla grazia di alcune circostanze favorevoli».

«Ma quando leggo i titoli dei notiziari e vedo i dibattiti rabbiosi sugli immigrati sui social network, ho paura per chi vive in condizioni simili. Ho paura per il mio paese».

Selena ha contribuito a realizzare «Living Undocumented», una docu-serie che racconta le storie di otto famiglie di immigrati che rischiano di essere separate e deportate.

«Documenta la paura, l’incertezza e il timore con cui hanno dovuto fare i conti i miei familiari, ma anche la speranza, l’ottimismo e il patriottismo che molti immigrati non registrati conservano nei loro cuori, nonostante abbiano attraversato l’inferno».

«Mi preoccupa il modo in cui le persone sono trattate nel mio paese. Da donna messicana e americana, sento la responsabilità di utilizzare la mia piattaforma per dare voce alle persone che hanno paura di parlare. Spero che queste otto famiglie con le loro storie, possano ispirare le persone a essere più compassionevoli, a informarsi di più sull’immigrazione e a formare la loro opinione personale».

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