Share, il voyeurismo tra vittime e carnefici
Pippa Bianco affronta la violenza che si consuma sugli schermi
ROMA, 25 OTT – Il voyeurismo che genera umiliazione, la violenza attraverso gli schermi del cellulare, la noncuranza con cui si cancella la privacy di una persona. E poi gli adolescenti, impauriti e soli, inadeguati di fronte alla complessità dei sentimenti, ma anche capaci di grandi gesti di coraggio. Sono tanti i temi affrontati in «Share», il film HBO di Pippa Bianco presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e in prima visione il 6 novembre su Sky Cinema Due alle 21.15. Già acclamato al Sundance Film Festival e al Festival di Cannes, il film racconta in modo credibile e non scontato il volto oscuro dell'era digitale e dei social media, attraverso una storia di (ordinaria) violenza: al centro della vicenda c'è Mandy (interpretata da Rhianne Barreto, al suo primo lungometraggio), che una mattina si sveglia distesa sul prato di casa, senza ricordare cosa ha fatto la sera precedente. Da quel momento la sua vita viene sconvolta, perché sui telefonini della sua scuola inizia a diffondersi in modo virale un video scioccante che la vede protagonista in atteggiamenti intimi con un ragazzo: Mandy non ricorda cosa sia successo e riuscire a scoprirlo diventa per lei un'ossessione. La regista ha voluto offrire un punto di vista originale: «non mi piacciono i film che vogliono insegnare qualcosa: ho pensato all'esperienza di una persona che deve fare i conti con il voyerismo nei media», spiega oggi Pippa Bianco, «ma non volevo affrontare il tema della misoginia. Nell'era del MeToo se si ha subito violenza tutti possono essere ascoltati: io volevo dare dignità anche agli uomini e alle donne che fanno una scelta diversa, e che magari non vanno avanti con la denuncia preferendo la privacy». (ANSA).
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