La moglie/manager del leggendario rocker ha in mente un audience preciso per l’imminente film.
Non è un film per bambini quello che racconterà la vita di Ozzy Osbourne. Lo assicura sua moglie Sharon, che insieme al loro figlio Jack, ha aiutato a sviluppare il progetto sulla star dei Black Sabbath.
«Non è come le altre storie», dice la 67enne al Rolling Stone. «Non è tipo: “rock & roll, pazzia, e ora nonno!”. È molto più che questo».
A parere della giudice di X Factor non è un film come «Bohemian Rhapsody», che racconta la storia di Freddie Mercury e dei Queen.
«Capisco perché l’hanno fatto in quel modo: è destinato ad una generazione più giovane», dice Sharon sul film con protagonista Rami Malek. «È pulito, e attira tutta una generazione che non aveva mai ascoltato i Queen. Dunque, facendo questo, è fenomenale. Ma non credo che sia un grande film… È stato fatto in modo “carino” perché doveva vendere».
Un concetto completamente differente da quello che caratterizza il biopic di Ozzy.
«Il nostro film è molto più reale. Non vogliamo che sia pulito, limpido. Non è fatto per bambini. È un film adulto fatto per adulti».
Nessun ulteriore dettaglio sul progetto, a parte una precisa timeline.
«Andiamo dal 1979 al 1996. Non posso dire altro, ma il film è in via di sviluppo», ha rivelato Jack.
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