SpettacoloSinead O’Connor: «Prince era tossicodipendente»
CoverMedia
20.4.2018 - 11:10
Resa nota una testimonianza alla polizia della cantante irlandese, sentita nell’ambito dell’indagine sulla morte dell’icona del pop.
Testimonianza shock di Sinead O’Connor su Prince.
Pochi giorni dopo la morte dell’icona del pop, avvenuta nell’aprile del 2016 per un’accidentale overdose di farmaci, la cantante irlandese è stata ascoltata dalla polizia di Minneapolis a cui ha riferito come l’artista fosse dipendente da droghe e alcol.
Le parole della O’Connor sono state rese note a poche ore dall’annuncio della polizia, che ha escluso la pista della morte violenta.
«Nel caso di Prince, tutti sbagliano a pensare che non avesse l’abitudine di utilizzare delle droghe. Lo ha fatto per tutta la sua vita. Utilizzava droghe molto forti - ha dichiarato la O’Connor, come emerso dalla registrazioni telefoniche -. Lo so con certezza perché ho trascorso molto tempo con quell’uomo».
Secondo Sinead, è stata la dipendenza dalle droghe a impedire a Prince di pubblicare un album.
«Non ha rilasciato un album, che notoriamente si sarebbe dovuto intitolare The Black Album - ha riferito l’artista alla polizia -. La ragione per cui non l’ha fatto, lo ha detto a me personalmente, è che aveva assunto troppa eroina e gli era apparso Dio e Dio gli disse che l’album era diabolico e che non doveva assolutamente pubblicarlo. Quell’uomo assumeva droghe in continuazione».
Sotto l’effetto delle droghe, Prince diventava «molto violento», ha aggiunto Sinead, che ha inoltre rivelato di essere stata aggredita dal cantante in più di una circostanza.
«L’ho visto in condizioni davvero spaventose, sotto l’effetto di droghe. Ora non posso dire con certezza di averlo visto mentre si “faceva”».
Intanto, nella giornata di ieri, giovedì 19 aprile, il procuratore della contea di Carver ha diffuso immagini, messaggi, lettere, e-mail e filmati del corpo senza vita della popstar.
Sinead ha raggiunto il successo mondiale negli Anni Novanta grazie alla hit Nothing Compares 2 U, scritta per lei proprio da Prince.
Ironia della sorte, proprio ieri, gli eredi hanno diffuso la versione originale della canzone, incisa dal folletto di Minneapolis.
Le immagini inedite mostrano Prince e la sua band The Revolution durante le prove in sala registrazione.
Tra le e-mail, invece, ha destato stupore quella inviata il 30 maggio 2016 (a una settimana dalla tragica scomparsa) da Judith Hill, mentore del cantante.
«Ho bisogno di te adesso. Voglio venirti a cercare. So che vuoi che venga lì a perfezionare il palco, ma io non ho la forza al momento. Proiezioni positive: per favore, ritorna».
Tra il materiale diffuso dal distretto dello sceriffo di Carver County, anche dei messaggi inviati a Prince da parte della cantante Rita Ora e dell’attrice Gugu Mbatha-Raw: entrambe chiedevano lumi sulle sue condizioni di salute nel giorno della morte.
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