Problemi di salute. Sonia Bruganelli: «Crisi esistenziale alla nascita di mia figlia»

Covermedia

22.5.2021 - 13:11

Sonia Bruganelli
Sonia Bruganelli

Ospite di «Belve» su Rai 2, la moglie di Paolo Bonolis racconta il trauma vissuto alla nascita della figlia Silvia, venuta al mondo con gravi problemi di salute.

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Sonia Bruganelli si apre su una delle pagine più dolorose della sua vita. Ospite di «Belve» su Rai 2, la produttrice, moglie di Paolo Bonolis, ha parlato della figlia Silvia, oggi 18 anni, nata con un grave problema cardiaco e sottoposta poco dopo il parto a un delicato intervento, che le ha lasciato dei danni neurologici.

«Una crisi vera (con Bonolis; ndr) c’è stata quando è nata nostra figlia – ha confidato la Bruganelli a Francesca Fagnani -. È stata una crisi familiare perché ho avuto io una crisi esistenziale importantissima. È stato un momento di rottura che ha portato un allontanamento anche da lui. Avevo 27 anni. È stata una delusione fortissima. Poi per una persona abituata a cercare di avere sempre il meglio, un figlio con una malattia anche egoisticamente è stato devastante. Con enorme fatica ho dovuto abdicare al ruolo di madre con mia figlia Silvia e Paolo si è trovato per più di un anno a fare da mamma e da papà a nostra figlia che aveva enormi difficoltà. Quando superi questo capisci che c’è un legame che va oltre qualsiasi difficoltà», ha ammesso. «Mi sono svegliata una mattina in un ospedale e mi avevano portato via mia figlia appena nata perché doveva essere operata».

«Silvia è nata con un problema cardiaco molto grave. È stata operata e dopo l’operazione ha avuto un’ipossia cerebrale che le ha comportato dei danni motori. Lei aveva solo un danno cardiaco che era stato sistemato con l’operazione. Purtroppo l’intervento era talmente complicato che ha avuto un infarto e danni neurologici, per fortuna non cognitivi. Sta recuperando, ma non è autonoma, vederla oggi a 18 anni che non è indipendente un po’ fa male».

Dopo un lungo periodo di depressione, a ridarle la forza è stato il figlio Davide. «Ho sofferto di attacchi di panico per aver rifiutato una maternità e non averci mai fatto pace. Ho smesso di avere attacchi di panico quando è successa una cosa con il mio secondo figlio in un periodo per me terribile. Ho passato 20 giorni per me difficilissimi, non mi alzavo più dal letto, avevo mio padre che mi accudiva. Pensavo di non farcela, non volevo vedere i figli, non volevo vedere nessuno, mio padre si occupava di me e mia madre dei miei figli», ha affermato. «Venne su Davide e mi disse: «Mamma ma tu muori?». Lì ho capito che non potevo abdicare ad essere madre di nuovo. Non so cosa sia successo, se il farmaco ha fatto effetto. Ho detto: «No amore, mamma non muore». E da lì è cambiato qualcosa».