Spettacolo Terry Jones ha donato il suo cervello alla scienza

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27.1.2020 - 16:34

2015 Tribeca Film Festival - Special Screening Narrative: 'Monty Python And The Holy Grail' at Beacon Theatre

Featuring: Terry Jones
Where: New York City, New York, United States
When: 24 Apr 2015
Credit: Dan Jackman/WENN.com
2015 Tribeca Film Festival - Special Screening Narrative: 'Monty Python And The Holy Grail' at Beacon Theatre Featuring: Terry Jones Where: New York City, New York, United States When: 24 Apr 2015 Credit: Dan Jackman/WENN.com
Source: Dan Jackman/WENN.com

Il comico dei Monty Python cede l’organo ai ricercatori che studiano le malattie neurodegenerative.

Il cervello di Terry Jones andrà alla scienza. A confermarlo è la famiglia del comico, deceduto lo scorso 20 gennaio, in un’intervista con il giornale britannico Sunday Telegraph.

Il cervello dello scrittore/regista è stato aggiunto alla banca dell’Institute of Neurology, presso la University College London (UCL) di Londra.

«La quantità di informazioni che abbiamo appreso studiando il cervello è fenomenale», dice professor Thomas Warner, direttore della Brain Bank della UCL. «Con la tecnologia ora possiamo capire cosa succede nelle singole cellule. E ci assicuriamo che le diagnosi effettuate in vita siano corrette».

«Parti di tessuto cerebrale della banca della UCL sono inviate in giro per il mondo per essere studiate dai ricercatori», ha aggiunto l’esperto.

Jones aveva iniziato a manifestare sintomi di demenza nel 2014, quando non riusciva più a ricordare le battute per gli spettacoli dei Monty Python; la sua diagnosi rivelò subito un’afasia primaria progressiva, una forma di disturbo formale del pensiero. Al momento della sua morte aveva perso tutte le capacità di linguaggio.

«La cosa che più mi ha colpito è il modo di reagire di Terry dopo aver ricevuto la diagnosi», ricorda il collega e amico Michael Palin in un’intervista con il Guardian risalente al 2017. «L’aveva presa in maniera concreta e fermava le persone per strada per dire loro: “Ho la demenza, sai, il mio lobo frontale si è dato alla latitanza”. Lui sapeva esattamente ciò che lo aveva colpito e voleva condividere ciò che conosceva, perché Terry era fatto così».

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