Spettacolo Timothée Chalamet: in beneficenza il cachet del film di Woody Allen

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16.1.2018 - 13:11

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Il giovane attore britannico donerà la somma a Time’s Up, a una comunità LGBT di New York e alla RAINN (The Rape, Abuse and Incest National Network).

Timothée Chalamet devolverà in beneficenza l’intera somma ricavata da «A Rainy Day in New York», il nuovo film di Woody Allen.

Il giovane attore britannico, che quasi certamente riceverà una nomination agli Oscar per la sua interpretazione in «Chiamami col tuo nome», donerà il suo compenso a tre diverse organizzazioni benefiche: Time’s Up, il movimento a protezione delle donne vittime di molestie sul luogo di lavoro, a una comunità LGBT con sede a New York e alla RAINN (The Rape, Abuse and Incest National Network).

Durante la promozione del film di Luca Guadagnino, Timothée, 22, si era rifiutato di rispondere alla domanda sul motivo per cui avesse accettato di lavorare per Allen, accusato di aver commesso degli abusi sulla figlia adottiva Dylan in tenera età.

Chalamet, nell’occasione, disse che avrebbe risposto a tempo debito. E, in un comunicato diffuso martedì, l’attore ha dichiarato di voler sostenere economicamente le tre organizzazioni donando il suo cachet.

«Questo anno ha cambiato completamente il mio modo di vedere e sentire molte cose; è stato un anno entusiasmante e molto educativo. Sono un attore giovane e in questo momento della mia carriera ho scelto di seguire le orme di attori con molta più esperienza della mia e che ammiro. Ma ho imparato che un buon ruolo cinematografico non può essere l’unico criterio per accettare un lavoro. Ho afferrato questo concetto negli ultimi mesi, assistendo alla nascita di un potente movimento che ha lo scopo di porre fine alle ingiustizie, alle ineguaglianze e, soprattutto, al silenzio», ha scritto su Instagram.

«Mi è stato chiesto in alcune recenti interviste di spiegare la mia decisione di lavorare con Woody Allen la scorsa estate. Non posso rispondere direttamente a questa domanda perché ho degli obblighi contrattuali. Ma quello che posso dire è che non voglio i soldi di quel film e che l’intero ricavato andrà a tre charity: Time's Up, un LGBT Center a New York e RAINN (The Rape, Abuse and Incest National). Voglio schierarmi al fianco di artisti coraggiosi che stanno lottando affinché tutte le persone vengano trattate con il rispetto e la dignità che meritano».

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