Ieri sera Paolo Nutini ha incantato il pubblico del Montreux Jazz Festival, un ritorno sulle sponde del Lemano dopo sette anni.
Dal vivo, il cantautore scozzese Paolo Nutini è un grande talento. Sa emozionare e incantare il pubblico.
Un sensazionale Paolo Nutini incanta Montreux
Ieri sera Paolo Nutini ha incantato il pubblico del Montreux Jazz Festival, un ritorno sulle sponde del Lemano dopo sette anni.
Dal vivo, il cantautore scozzese Paolo Nutini è un grande talento. Sa emozionare e incantare il pubblico.
Il cantautore scozzese Paolo Nutini ha fatto il suo grande ritorno al Montreux Jazz Festival dopo 7 anni. Fresco di un nuovo album, di cui ha presentato molte canzoni, ha emozionato e incantato il pubblico dell'Auditorium Stravinski per poco meno di due ore.
Ad aprire il suo concerto nel prestigioso Auditorium, la giovane Sabrina Claudio, artista R'n'B e soul americana, dalla voce dolce e sensuale. La cantante è accompagnata da quattro talentuosi musicisti.
Dopo l'abituale pausa dedicata al cambio di strumenti, le luci si spengono e Mathieu Jaton, direttore del Montreux Jazz Festival, fa la sua entrata in scena per presentare l'artista principale della serata. Racconta che nel 2006, l'allora diciannovenne Nutini venne per la prima volta a Montreux (VD) ammagliando il pubblico, e vi ritornò l'anno successivo. Da allora l'invito di suonare sulle sponde del Lemano viene spesso rinnovato.
Jaton, incitato dal pubblico, sottolinea il ritorno del «one and only» Paolo Nutini. Il cantautore scozzese non è di certo nuovo al Montreux Jazz, dove fu invitato per la prima volta dall'indimenticato fondatore del festival Claude Nobs, scomparso nel 2013. Nutini lo aveva ricordato proprio l'ultima volta che si era esibito a Montreux nel 2015.
L'artista è fresco di un nuovo album «Last Night in the Bittersweet», uscito venerdì, che giunge ben otto anni dopo l'acclamatissimo «Caustic Love» (2014). I sei musicisti della band salgono sul palco intonando proprio uno dei nuovi brani, «Afterneath», raggiunti poi dal cantante che si accaparra il microfono.
Grandi emozioni
Nutini, dedito al funk e al soul, torna in veste più rock nel nuovo disco, con testi dal gusto dolce amaro come indica il titolo della raccolta. Dal vivo le nuove canzoni sono graffianti.
Da subito il cantautore scozzese, classe 1987, si mostra emozionato dicendo «it's good to be back». Prosegue con un altro nuovo brano «Loose It», dai toni rock e i bei riff di chitarra. Ripesca poi un brano tratto dall'album precedente «Caustic Love», «Scream (Funk my life up)», nel quale suona anche una tastiera e in cui la sua magnifica voce può mostrarsi in tutta la sua potenza. «Avrei dovuto partire domani (oggi, ndr.) ma ho cambiato idea», dice.
Per «Acid Eyes», tratta dal nuovo album, lo schermo situato sul retro del palco si tinge di forme psichedeliche. Il pubblico conosce il ritornello ormai già a memoria.
Tocca poi a «Radio», durante il ritornello Nutini si tocca il cuore mimando il battito cardiaco e sorride. Il sax fa la sua entrata in scena aggiungendo note jazz. Il cantante applaude il pubblico, ringraziandolo per il supporto mostrato alle nuove canzoni.
Acustico e intimo
La band lascia il palco e Nutini rimane solo con la sua chitarra, la sala si oscura e solo uno spot di luce lo illumina. Il cantante scozzese intona la dolce «Dream A Little Dream Of Me», cover di Doris Day.
Prosegue con una versione acustica della delicata «No Other Way», tratta dal suo secondo album «Sunny Side Up» (2009). L'emozione del pubblico nonché dell'artista è palpabile durante questa intima performance, in cui si sentono le vibrazioni delle corde vocali.
Dalla stessa raccolta suona «Coming Up Easy», accompagnato da tre membri della band tornati sul palco. Tocca poi ad uno dei singoli usciti recentemente «Through The Echoes», diventato già uno dei più ascoltati e apprezzati. La voce di Nutini si mostra in tutto il suo splendore.
Canzoni rivisitate in chiave rock
Nutini ci offre un salto nel passato proponendo una fantastica medley di «Jenny Don't Be Hasty» e di «New Shoes», tratte dal suo primo album «These Streets» (2006), in chiave decisamente rock. Il ritmo delle canzoni è cambiato e adattato alle parti strumentali ricche di riff di chitarra, ciò che mostra il grande talento dal vivo di questo artista nonché della sua band.
Nutini rivisita in chiave rock anche «Pencil Full Of Lead», tratta da «Sunny Side Up», rallentandola di parecchio, con tanto di assoli di chitarra dei musicisti.
È il turno poi di «Cherry Blossom», dal terzo album «Caustic Love», delicata quanto potente. A cui segue «Candy», una delle preferite dal pubblico, anche qui si inserisce un assolo di chitarra e Nutini suona la sua chitarra acustica, avvicinandosi al chitarrista e appoggiando la testa sulla sua spalla. Lascia il palco con la nuova «Everywhere».
Di ritorno per un bis, intona la stupenda e attesissima «Iron Sky». Durante il ritornello scende dal palco avvicinandosi al pubblico in prima fila e cantando a squarciagola da lì. «Vi adoro», dice alla fine della canzone, acclamato dai fan.
Si torna sulle note del rock classico con «Shine A Light». E poi spazio nuovamente all'acustico, che nell'Auditorium Stravinski, sala dalla qualità sonora strepitosa è un vero lusso. Nutini si siede e intona «Caledonia», nome latino di Scozia, la sua patria, brano che è stato più volte richiesto dal pubblico in sala.
Ricordando Claude Nobs
Non poteva mancare un ricordo a Claude Nobs, Nutini visibilmente emozionato racconta che nel backstage ci sono molte foto di Nobs, in cui è sempre sorridente e che ciò gli fa un effetto dolce-amaro.
«I miss him and I love him», dice, affermando che durante tutto il concerto ha pensato a lui. Poi, aggiunge, «avrebbe suonato l'armonica e avreste avuto uno spettacolo più bello».
Il concerto si conclude in chiave acustica e colma di emozioni con «Writer». Nutini dice che nel pubblico c'è anche sua mamma. Non smette di ringraziare i fan, è felice, lo si sente e lo si vede.