Cinema Gli 80 anni di Faye Dunaway, icona anni '70

SDA

14.1.2021 - 08:13

Faye Dunaway compie 80 anni. Icona degli anni '70, nel corso della sua carriera l'attrice ha vinto un Premio Oscar, tre Golden Globe, un Bafta e un Emmy, mentre nel 2011 il governo francese le ha conferito l'onorificenza di Ufficiale dell'Ordine delle arti e delle lettere.

Nata il 14 gennaio 1941 a Bascom, una cittadina della Florida, e figlia di un militare dell'esercito degli Stati Uniti, Dunaway ha debuttato a teatro negli anni '60, quando neanche ventenne ottenne una piccola parte a Broadway nello show «E venne la notte».

Il salto nel 1966 quando Elliot Silberstein la volle per «Cominciò per gioco» con Anthony Quinn. La Dunaway fu poi scelta da Arthur Penn per «Gangster Story» (1967), ispirato alla storia di Bonnie e Clyde, nel quale si ritrovò a recitare al fianco di Warren Beatty e Gene Hackman. La sua interpretazione di Bonnie le valse una nomination all'Oscar come migliore attrice protagonista.

Dopo aver lavorato al fianco di Jane Fonda in «E venne la notte» di Otto Preminger e di Steve McQueen ne «Il caso Thomas Crown» di Norman Jewison, alla fine degli anni '60 l'attrice sbarcò in Italia dove ebbe il ruolo di Julia nel film «Amanti» (1968) diretto da Vittorio De Sica.

L'altro protagonista era Marcello Mastroianni, nei panni di Valerio. Tra i due personaggi nasceva una storia d'amore e presto la finzione si trasferì nel mondo della realtà e la Dunaway e Mastroianni iniziarono una storia amorosa che sarebbe durata tre anni. Successivamente l'attrice tornò a Hollywood.

Premiata come miglior attrice per «Quinto Potere»

L'apice della sua carriera sarebbe arrivato negli anni '70 con film come «Chinatown» di Roman Polanski (1974), nel ruolo di Evelyn Cross Mulwray che le valse la seconda nomination all'Oscar, e «L'inferno di cristallo» (1974), diretto da John Guillermin, il cui cast comprendeva Paul Newman, Steve McQueen, William Holden, Fred Astaire, Jennifer Jones e Robert Wagner.

L'Oscar come miglior attrice arrivò con l'interpretazione di Diana Christensen in «Quinto Potere», film di Sidney Lumet del 1976 sugli abusi della cronaca. Per lo stesso ruolo vinse anche il Golden Globe.

Negli anni '80 Dunaway si è dedicata soprattutto alla televisione apparendo in alcuni episodi del serial «Il tenente Colombo» ed è tornata anche a lavorare in Italia, interpretando la regina Isabella di Castiglia nello sceneggiato Cristoforo Colombo di Alberto Lattuada, nel film di Carlo Vanzina «La partita» e con Lina Wertmüller ne «In una notte di chiaro di luna».

Gaffe alla notte degli Oscar

Nel 2017 la Dunaway, alla quale Hollywood ha anche dedicato una stella lungo la celebre Walk of Fame, è stata protagonista di una delle gaffe più clamorose della storia della cerimonia degli Oscar, quando in coppia con Warren Beatty dichiarò erroneamente «La La Land» come miglior film invece del legittimo vincitore «Moonlight».

In realtà l'errore non fu dei presentatori, bensì di chi aveva il compito di consegnare le buste con i nomi dei vincitori. In un'intervista a Variety la Dunaway ha rivelato di sentirsi ugualmente un po' colpevole. «Avrei potuto fare qualcosa – ha ammesso. Come ho fatto a non vedere il nome di Emma Stone sul cartoncino?».

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