«È l'anti-Montalbano» In arrivo su Canale 5 la miniserie «Vanina - Un vicequestore a Catania»

Covermedia

24.3.2024 - 13:02

«Vanina - Un vicequestore a Catania» è la nuova serie di Canale 5.
«Vanina - Un vicequestore a Catania» è la nuova serie di Canale 5.
Mediaset Infinity

La nuova miniserie TV «Vanina - Un vicequestore a Catania» porta sul piccolo schermo una detective senza freni, tra l'ombra dell'Etna e il fascino di Catania.

«Vanina - Un vicequestore a Catania» è l'attesa novità, girata sotto il vulcano e tratta dai romanzi di Cristina Cassar Scalia (editi da Einaudi), scrittrice che da tanti anni vive e lavora a Catania.

Quattro puntate in prima serata su Canale 5 con protagonista Giusy Buscemi, l'attrice di Menfi (Agrigento) ex Miss Italia, una laurea in tasca, già vista in «Un Passo dal Cielo 7» (a fine mese torna a girare la nuova stagione), e tante altre fiction, e con Giorgio Marchesi nelle vesti di Paolo Malfitano, magistrato della Dda, con il quale ha combattuto tante battaglie.

Per Vanina dopo una brillante carriera nell'Antimafia di Palermo, qualcosa si rompe e decide di trasferirsi a Catania, una città sempre attenta al brontolio di sua maestà l'Etna. Una Montalbano al femminile che ha conquistato il cuore dei lettori.

«È piuttosto l'anti-Montalbano»

«Magari la produzione è la stessa del commissario di Vigata in tv, la Palomar ma diciamo piuttosto che è l'anti-Montalbano per il modo di muoversi e fare, certo magari anche raggiungesse gli stessi ascolti», afferma la Buscemi parlando con l'ANSA.

L'attrice è molto contenta invece di aver girato per la prima volta nella sua carriera in Sicilia. Ma chi è Vanina Guarrasi? «Con la passione sconfinata per il cibo, è anche una fumatrice accanita», diciamo che ci accomuna la sicilianità, l'intuito, l'onestà, ma siamo molto diverse «io sono più ponderata, riflessiva. Lei è una che va d'istinto, non ci pensa due volte, dice anche parecchie parolacce, si muove in una città vera e seducente, lavica».

«Vanina – aggiunge – la Buscemi – non ha freni inibitori, al contrario di me. Ha reazioni esagerate. Dal punto di vista professionale sa sempre cosa è giusto fare. Scappa da Palermo e da Paolo (Giorgio Marchesi) quando viene messo sotto scorta, è un magistrato, perché non vuole rivivere quello che ha passato con il padre, ispettore di polizia ucciso dalla mafia praticamente sotto i suoi occhi».