Vanzina, no alle polemiche, è un film di speranza
350 copie per Lockdown all'italiana e il neo-regista si commuove
ROMA, 12 OTT – «In una Roma spettrale e magnifica ho pensato di fare una classica commedia all'italiana, uno stile che, ricordo, racconta generalmente una storia di persone che vivono in una tragedia più grande di loro. Così tutte quelle chiacchiere, quelle polemiche e quegli odiatori sui social credo debbano oggi cospargersi il capo di cenere, questo film è soprattutto un segnale di speranza». Così Enrico Vanzina, nel ruolo di neo regista, ha presentato 'Lockdown all'italiana', commedia che è stata accompagnata già all'annuncio da mille polemiche sull'opportunità di mettere in scena la tragedia del Covid che ha visto tanti morti ed è ancora in atto.
«Ho avuto le spalle molto larghe per sopportare tutto questo – dice ancora il regista nel presentare a Roma il film con Paola Minaccioni, Ezio Greggio, Ricky Memphis e Martina Stella, in sala da giovedì 15 ottobre con Medusa in 350 copie -. Ma vi pare che io che ho visto mio fratello morire recentemente, speculi sulla morte? Proprio questa mattina – aggiunge commuovendosi – ho chiesto idealmente a Carlo se avevo fatto bene a fare questo film e da lui mi è arrivato un chiaro silenzio-assenso».
Giovanni (Greggio);, avvocato cinquantenne, ;vive in una lussuosa casa nel quartiere romano dei Parioli insieme alla moglie ;Mariella (una bravissima Minaccioni che, tra l'altro, ha partecipato anche alla sceneggiatura). Ma l'avvocato ha da tempo la testa altrove, ovvero pensa a Vanessa (Stella), una cassiera del supermercato, molto basica e sexy, sposata con il tassista Walter (Memphis) con il quale convive in un modesto bilocale di periferia.
Ora entrambe le coppie sono scoppiate, finite, all'ultimo atto, ma si ritrovano a dover convivere, causa forzata quarantena. (ANSA).
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