Spettacolo Verissimo: ultima puntata con Elena Santarelli

La showgirl parla per la prima volta del tumore che ha colpito il figlio Giacomo.

Domani, sabato 26 maggio, andrà in onda l’ultima puntata stagionale di Verissimo, il rotocalco di cronaca rosa condotto da Silvia Toffanin.

A partire dalle 16.00 verrà trasmessa l’intervista a Elena Santarelli, ospite eccezionale del salotto della Toffanin. Nello studio di Canale 5, l’ex ereditiera parla per la prima volta del dramma che ha colpito la sua famiglia, ovvero il tumore cerebrale diagnosticato al figlio Giacomo Corradi, di appena 9 anni.

In un estratto dell’intervista, ottenuta da TVBlog, la Santarelli ha dichiarato: «Ormai in casa siamo in sei: io, Bernardo, Giacomo, Greta, il cagnolino Neve e il tumore. Che c’è e lo affrontiamo».

«Il 30 novembre 2017 ci hanno dato la diagnosi, all’inizio eravamo increduli - ha proseguito la showgirl 36enne -. È la prova più difficile della mia vita. Non mi sono mai chiesta perché questa cosa sia successa proprio a me, l’ho accettata e ho fatto entrare il dolore dentro una parte di me. Sto soffrendo ma mi rimbocco le maniche, faccio quello che devo fare e vado avanti. Siamo una famiglia normale con un problema da risolvere».

Elena si è mostrata molto positiva sulla guarigione di Giacomo.

«È una battaglia che si può assolutamente vincere, ne sono convinta. Le cure di Giacomo non sono ancora terminate ma siamo tutti superpositivi perché stanno andando nel verso in cui dovrebbero andare», ha dichiarato.

Elena è stata inizialmente presa di mira dai soliti hater, che l’hanno accusata di aver sbandierato la delicata faccenda sui social network: una scelta di cui la bionda showgirl non è affatto pentita.

«Sono ancora convinta che sia stata la scelta migliore, tralasciando lo sciacallaggio di alcuni siti che non mi ha fatto sicuramente bene, perché volevo dare un messaggio positivo. Avevano iniziato a chiamarmi alcune testate giornalistiche perché la notizia iniziava a girare e quindi prima o poi sarebbe uscita, così ho deciso di scriverla io con le mie parole, semplici e di getto (…)».