Xherdan Shaqiri si sente in forma per debuttare nel suo settimo grande evento con la Nazionale, nonostante Murat Yakin abbia detto che l'attaccante difficilmente potrà giocare 90 minuti. Il «Messi delle Alpi» non risparmia critiche a nessuno dal ritiro di Stoccarda.
Hai fretta? blue News riassume per te
- In una memorabile conferenza stampa, Xherdan Shaqiri parla apertamente del suo ruolo in Nazionale e della sua situazione ai Chicago Fire.
- Shaqiri non capisce perché alcuni pensino che non possa giocare 90 minuti. «Trovo il dibattito un po' imbarazzante», dice.
- Il 32enne chiarisce anche che vorrebbe giocare di nuovo in Europa e che probabilmente lascerà i Chicago Fire al più tardi entro la fine dell'anno.
- Non risparmia critiche al suo datore di lavoro: «Spero che la dirigenza sportiva impari dai suoi errori».
- La nazionale inizia la sua campagna per gli Europei sabato contro l'Ungheria.
«Sono contento di poter indossare ancora questa maglia a cui tengo molto – ha detto il 32enne in conferenza stampa a Stoccarda– e sono pronto a scendere in campo, non sono venuto qui per fare una vacanza».
Non regge 90 minuti?
E la sua forma fisica? «Questo dibattito è un po' imbarazzante», dice Shaqiri, apparentemente un po' irritato dalla dichiarazione di Murat Yakin secondo cui non può giocare 90 minuti due volte in quattro giorni.
«Ha detto davvero così? Sono qui per aiutare la Nazionale. Ogni giocatore che è qui può giocare 90 minuti». Ma sottolinea che rispetterà qualsiasi decisione presa dall'allenatore.
Sia che giochi dall'inizio o che entri dalla panchina.
«L'allenatore decide chi gioca e chi no. Ogni giocatore deve accettarlo, compreso me. Non c'è alcun accordo tra me e Yakin. Anche se dovessi partire dalla panchina, farò del mio meglio».
Come Leo Messi
«Con il mio stile porto creatività, posso fare i passaggi decisivi e segnare gol dal nulla. È simile a Lionel Messi. Lui ha semplicemente questo talento e non ha dovuto allenarlo, lo vedo anche in me stesso» spiega ancora.
«A Chicago sono state prese decisioni sbagliate»
Il nazionale parla anche del suo periodo in MLS, non tra i più positivi della sua carriera, e ne spiega i motivi.
«Le mie ambizioni a Chicago erano diverse, volevo portare la squadra ai playoff. Ma non sempre sono state prese le decisioni giuste», ha detto, senza risparmiare critiche all'ex direttore sportivo Georg Heitz.
«All'Inter Miami (squadra dove gioca Leo Messi ndr.) si vede molto chiaramente cosa possono fare quattro o cinque buoni giocatori. Spero che la direzione sportiva impari dai suoi errori».
L’ex Bayern Monaco e Inter è quindi concentrato per fare bene in questo Europeo, a partire dalla sfida di sabato contro l’Ungheria: «Non dobbiamo sottovalutarli, sono un’ottima squadra contro cui è difficile giocare».
bfi