Tutto sembra possibile per l'Italia in questo Campionato Europeo: dall'uscita al primo turno nel difficile Gruppo B - denominato «girone di ferro» - alla difesa del titolo. L'allenatore Luciano Spalletti richiama i suoi giocatori alle loro responsabilità.
Alla domanda sul presunto divieto di usare la Playstation nell'albergo della squadra Luciano Spalletti ha parlato brevemente: «Non ho nulla contro i giochi, ma nei tempi giusti!», ha detto l'allenatore della Nazionale italiana con una risata.
Il 65enne è rimasto calmo di fronte a tutti i dubbi e le preoccupazioni che circondano la sua squadra in vista dell'esordio agli Europei. Aspetta la partita di sabato contro l'Albania (alle 21.00 a Dortmund) con fiducia e attesa: «Le ore passano e c'è una tensione fantastica che porta felicità».
La partita d'esordio contro gli albanesi, molto difensivi, che si prevede saranno sostenuti da migliaia di tifosi residenti in Germania, potrebbe essere decisiva nel difficile Gruppo B con Croazia e Spagna.
«Naturalmente si tratta di una partita complicata. Abbiamo un gruppo molto difficile», ha avvertito il capitano Gianluigi Donnarumma.
«Ripetere le notti magiche»
Tre anni dopo aver vinto il titolo a Wembley e ben due anni dopo aver fallito la qualificazione ai Mondiali, l'Italia non è tra le principali favorite in Germania. Ma non lo era nemmeno quando trionfò nel 2021.
Tuttavia, la squadra ha molto di cui essere orgogliosa. «Abbiamo una squadra sicuramente sottovalutata, ma molto competitiva», ha dichiarato Gianluigi Buffon, capo della delegazione italiana. «Stiamo cercando di ripetere le notti magiche, abbiamo lo stesso spirito del 2021», ha ribadito dal canto suo ancora Donnarumma.
La squadra sta però affrontando dei dubbi prima dell'inizio del torneo: lo scandalo delle scommesse che ha coinvolto diversi giocatori della Nazionale e le accuse di razzismo nei confronti di Francesco Acerbi hanno oscurato i preparativi.
Le buone notizie riguardano invece il centrocampista Nicolò Barella, che sembra essere pronto per giocare dopo aver sofferto di un lungo problema muscolare.
Spalletti come faro di speranza
Dopo la sorprendente partenza del tecnico campione d'Europa Roberto Mancini, volato in Arabia Saudita, Spalletti ha avuto poco meno di dieci mesi per trasmettere le sue idee alla squadra. Arrivato alla Nazionale dopo aver vinto lo scudetto con il Napoli, ha da subito infuso entusiasmo nell'ambiente.
«Andiamo a Berlino, Lucio», titola il «Corriere dello Sport» in vista della finale del 14 luglio. Il difensore Giovanni Di Lorenzo, che conosce il ct dai tempi del Napoli, ne ha tessuto le lodi: «È un lavoratore, ama stare in campo e comunicare le sue idee ai giocatori».
E poi c'è la questione della Playstation, che lo ha brevemente scosso. «Si viene in Nazionale per vincere gli Europei e non per vincere a Call of Duty», aveva detto il tecnico qualche mese fa.
A marzo l'attaccante Gianluca Scamacca non era presente nella sua rosa perché aveva presumibilmente giocato tutta la notte alla Playstation. «Ha fatto bene a non portarmi con lui a marzo, non lo meritavo», ha detto il 25enne dell'Atalanta, oggi una delle grandi speranze dell'Italia agli Europei.
Richiesto come «gigante»
L'allenatore non ha comunque voluto saperne di vietare completamente la Playstation nell'albergo della squadra. «A me interessa dormire la notte», ha detto, aggiungendo con un sorriso: «Abbiamo una sala giochi dove ci sono due Playstation molto belle, dove giocano tutti, dove ho giocato anch'io».
È importante che i giocatori si riprendano durante la notte: «Abbiamo bisogno del giusto stile di vita per ottenere il meglio di noi stessi durante le partite».
Per Spalletti, questo è anche un obbligo nei confronti dei suoi connazionali. La sua squadra sta vivendo il sogno di molti bambini che giocano sui campi di calcio ogni giorno, sporchi, stanchi e con le ginocchia sbucciate: «Per i nostri connazionali siamo eroi, siamo giganti, dobbiamo dare tutto per loro».