Il calcio saluta un'altra leggendaÈ morto «l'angelo dalla faccia sporca»
bfi
8.1.2018
E' morto a 80 anni, Antonio Valentin Angelillo, primatista di reti segnate in un campionato di serie A a 18 squadre, con 33 gol.
Antonio Valentin Angelillo, naturalizzato italiano grazie alle origini lucane del nonno, era nato a Buenos Aires, 5 settembre 1937. Fu uno dei tre giocatori argentini - gli altri rispondevano al nome di Maschio e Sivori - denominati "angeli dalla faccia sporca", per la finezza ed eleganza con cui trattavano la palla in antitesi con il loro carattere ribelle e spigoloso. Dopo aver giocato nel 1956 nel Boca Junior, nell'estate 1957 arriva all'Inter e segna subito 16 reti. Ma è la stagione successiva che lo consegnerà alla storia, infatti Angelillo, stabilisce il primato di 33 gol per un campionato a 18 squadre, cinque in una sola partita rifilati alla Spal.
Quando sulla panchina dell'Inter arrivò Helenio Herrera - uomo dal carettere forte e risoluto - per il ribelle Angelillo le cose iniziarono ad andare male. Così, due dopo, l'argentino passa alla Roma per 270 milioni, nonostante i richiami del Boca, pronto a riportarlo in Argentina.
Nel 1962 debutta anche in Nazionale ma poi non viene convocato per i Mondiali in Cile. Chiude la sua carriera a Genova, dopo aver girato mezza Italia e vinto anche uno scudetto con il Milan dove era arrivato nel 1965, passando per Lecco e Napoli. Angelillo è poi rimasto in Italia ad allenare a cavallo tra la serie B e la C, prima di diventare osservatore proprio per l'Inter, la squadra che lo aveva reso immortale. Fu lui a portare a Milano, tra gli altri, il connazionale Javier Zanetti. Che oggi gli angeli ti sorridano.