Xherdan Shaqiri è tornato al Basilea in estate. Nel talk calcistico di blue Sport «Heimspiel», l'attaccante parla dei motivi del trasferimento e dei suoi obiettivi con la formazione renana.
Hai fretta? blue News riassume per te
- Xherdan Shaqiri è ospite del programma «Heimspiel» e parla, tra le altre cose, del suo ritorno al Basilea.
- L'ex nazionale svizzero spiega di aver deciso di tornare a casa per poter rivedere regolarmente i suoi amici e la sua famiglia.
- Sente ancora l'euforia che lo circonda a diverse settimane dal suo ritorno: «La vedo anche nei giovani giocatori, che ascoltano quando dico qualcosa».
- Di terminare la sua carriera a Basilea non ci sta pensando: «Nel calcio non si può mai sapere».
Ha giocato con stelle assolute del mondo del calcio dell'ultimo decennio, ha vinto numerosi titoli al Bayern e al Liverpool, tra cui la Bundesliga, la Premier League e due volte la Champions League. Da quest'estate Xherdan Shaqiri è tornato in Svizzera, al Basilea, da dov'era partito 12 anni fa.
Quando sono emerse le prime voci sul suo ritorno in Svizzera nessuno ci credeva davvero. E invece il 33enne ha effettivamente rescisso il suo lucrativo contratto con i Chicago Fire.
Nello show calcistico di blue Sport «Heimspiel» ha rivelato il motivo per cui ha deciso di tornare a Basilea: «Quando il tuo club originario viene a bussare, è speciale. Volevo tornare nel mio Paese».
Una volta arrivato al St. Jakob il suo primo pensiero è andato a loro che già c'erano durante la sua prima avventura. «Ho pensato che a tutti quelli che mi hanno visto crescere, che ora possono venire a trovarmi di nuovo allo stadio», dice l'ormai ex nazionale svizzero.
«Voglio vincere a Basilea»
Finora le sue prestazioni non hanno ancora convinto a pieno, e lui fa capire che ha ancora bisogno di un po' di tempo. Ma era consapevole che non sarebbe stato facile tornare a giocare in Super League.
«Certo, è stata una mossa coraggiosa, ma d'altronde io sono un giocatore coraggioso, da sempre». Sa che ci vorrà ancora del lavoro prima di rivederlo in forma, «ma non ho firmato per un anno, bensì per tre».
Perché ha in mente un obiettivo chiaro: «Mi vedo come parte di un puzzle per riportare il club dove deve stare. Voglio assolutamente vincere dei titoli in questi tre anni. È il mio grande obiettivo».
«Ora posso vedere famigliari e amici ogni giorno»
Ma non si tratta solo di calcio, i motivi del suo ritorno a casa sono anche legati agli affetti più importanti. «Sono molto felice di poter vedere i miei amici e la mia famiglia ogni giorno».
C'è ancora tanta euforia attorno a lui. I bambini bussano ancora alla sua porta e gli chiedono l'autografo: «Da quando sono tornato al Basilea soffia un vento diverso. Non solo allo stadio, ma anche in città», dice soddisfatto.
«Lo vedo anche nei giovani giocatori, che ascoltano quando dico qualcosa. Mi chiedono anche quando hanno bisogno di aiuto, e spero di poter dare loro il gene della vittoria».
Basilea, capolinea?
Quando gli viene chiesto se il suo desiderio è sempre stato quello di chiudere la carriera a Basilea lui, a 33 anni, reagisce con un po' di sorpresa.
«Non è ancora nella mia testa. Mi sento ancora molto bene e fresco. Poi non si può sapere cosa succederà».