Credit Suisse La crisi rischia di lasciare cicatrici anche sui campi da calcio

Redazione blue Sport

21.3.2023

Il logo del Credit Suisse scomparirà dalle maglie della Nati.
Il logo del Credit Suisse scomparirà dalle maglie della Nati.
Keystone

In Svizzera quasi nessun'altra azienda aveva una posizione così ampia nel settore delle sponsorizzazioni del calcio come il Credit Suisse. Cosa potrebbe significare l'acquisizione da parte dell'UBS per il campionato e la Nazionale? La valutazione di un esperto.

Redazione blue Sport

Il Credit Suisse può essere criticato per le molte cose successe negli ultimi mesi e forse anche anni, ma non per la sua affidabile partnership nel mondo dello sport. Anche nei recenti e difficili anni in cui si è dovuto far fronte alla crisi da coronavirus, numerosi atleti, organizzatori e federazioni hanno beneficiato di somme milionarie, riuscendo a rimanere a galla.

Nel 2020, quando il mondo si è trovato di fronte a un futuro incerto, CS si è ingaggiato come sponsor principale della Swiss Football League. Un impegno che è costato alla grande banca circa 30 milioni di franchi su un periodo di cinque anni.

Inoltre, l'istituto bancario ha mantenuto la parola anche nei confronti di Roger Federer, nonostante il suo ritiro. «Gli impegni a lungo termine e sostenibili sono la nostra priorità», aveva dichiarato all'epoca una portavoce. «La partnership tra Roger Federer e il Credit Suisse è concepita a lungo termine e durerà oltre la sua carriera tennistica».

Prevenire lo scenario peggiore

Questa promessa è ora su un terreno a dir poco traballante. Non solo nel caso della Swiss Football League e di Roger Federer. Dopo tutto, il CS è stato attivo nello sport popolare e ha sostenuto per decenni le squadre nazionali di calcio maschili e femminili, a partire dalle categorie giovanili. Con la Fondazione Aiuto Sport Svizzero sono stati sostenuti anche atleti di sport marginali.

Fortunatamente, per il momento gli atleti non si trovano di fronte allo scenario peggiore. In caso di insolvenza, si sarebbe dovuto presumere che i contratti si sarebbero interrotti bruscamente. Le rivendicazioni delle federazioni e dei club sarebbero finite in fondo a una lunga lista di accordi finanziari.

Con l'acquisizione, invece, UBS è ora legalmente obbligata a mantenere i contratti esistenti. Il denaro continua a girare in questo periodo di transizione. Tuttavia, i cosiddetti testimonial, gli atleti o società che beneficiano delle sponsorizzazioni, si trovano di fronte a innumerevoli domande alle quali, per il momento, non è facile rispondere. Si tratta di clausole di uscita, ma soprattutto di rinegoziazioni in cui UBS non è tenuta ad assumere lo stesso impegno che aveva precedentemente preso Credit Suisse.

Un'occasione per correggere l'immagine?

Bisogna comunque ammettere che anche UBS ha già lavorato a stretto contatto con il mondo dello sport. Principalmente con l'atletica leggera,  organizzando in passato la Weltklasse di Zurigo o Athletissima. Il calcio sarebbe un territorio virtualmente nuovo per UBS, ma anche un'opportunità, come rivela Christian Lang, responsabile del corso di management sportivo presso l'Università di San Gallo.

«Soprattutto in un momento in cui l'immagine della piazza finanziaria svizzera è un po' appannata, può essere perfettamente sensato rafforzare nuovamente la fiducia nel marchio e nell'intero settore con una sponsorizzazione di questo tipo», spiega Lang a blue Sport. Naturalmente, questi finanziamenti dovranno essere inseriti nel Portfolio della nuova banca. Lang può solo immaginare come UBS stia valutando la situazione, ma presume che per il momento l'istituto bancario continuerà a rispettare gli impegni assunti da CS.

Christian Lang, il responsabile del corso di management sportivo presso l'Università di San Gallo.
Christian Lang, il responsabile del corso di management sportivo presso l'Università di San Gallo.
Christian Lang

Chi potrebbe essere il possibile successore?

In fin dei conti, secondo Lang, vi è bisogno di «un futuro ma anche di un passato». E in questo senso, in Svizzera il calcio è facilmente associabile a Credit Suisse, motivo per cui, la federazione effettivamente non ha tutti i torti a guardarsi intorno alla ricerca di nuovi sponsor. «Al momento non si può essere troppo esigenti», ritiene Lang, che però, allo stesso tempo, pensa che sia abbastanza realistico trovare un'altra grande azienda disposta a mettere mano al borsello, «forse una società come Swissquote».

In generale, l'acquisizione di CS è forse un campanello d'allarme per l'intero settore delle sponsorizzazioni sportive. Per troppo tempo, dice Lang, le partnership nel mondo dello sport sono state formate perché gli amministratori delegati delle società erano legati a organizzazioni o club. «In questo caso ha senso staccarsi da queste decisioni emotive e puntare a un impegno che alla fine offra anche un valore aggiunto ai clienti».

Se la Credit Suisse Super League diventerà la UBS Super League, dal punto di vista di Christian Lang non c'è niente di preoccupante, anzi. È tuttavia davvero troppo presto per dire se effettivamente l'UBS subentrerà come sponsor della massima lega calcistica svizzera, anche perché al momento le preoccupazioni sono ben altre per la nuova super-banca.