Dopo Croazia e Paesi Bassi, anche gli Azzurri di Mancini si sono qualificati per la Final Four della Nations League.
All'ultima giornata gli Azzurri hanno soffiato il primo posto nel Gruppo 3 all'Ungheria battendola 2-0 a Budapest.
Sorretti da alcuni strepitosi interventi di Donnarumma, i campioni d'Europa si sono imposti meritatamente grazie alle reti realizzate da Raspadori al 27' e da Dimarco al 52'.
L'Inghilterra, già retrocessa, ha pareggiato a Wembley con la Germania. A Gundogan e Havertz hanno risposto Shaw, Mount e Kane, poi ancora Havertz ha segnato il definitivo 3-3 all'87'.
Mancini: «Ci sono partite in cui bisogna anche lottare»
«Qualche giocatore che questa sera era seduto in panchina magari giocherà, il gruppo comunque è questo, anche se potrebbe aggiungersi qualcuno. Alla nuova Italia stiamo lavorando da un po' di tempo. Il modulo? Non ho un sistema di riferimento. Si può giocare in qualsiasi modo, basta allenarsi. In tanti sono abituati a questo modulo, cambia la difesa e qualcosa in attacco visto che i due giocano molto più vicini, è una buona possibilità avere due sistemi di gioco», ha detto Roberto Mancini, parlando in conferenza stampa.
«Quando si vince mi piace in ogni caso – ha spiegato il ct degli Azzurri -. Nel primo tempo abbiamo disputato una grande partita, fatta di palleggio e profondità; non va dimenticato che in avanti abbiamo due ragazzini che, se fra due anni mantengono le loro qualità, o le migliorano, diventano devastanti». «Ci sono partite in cui bisogna anche lottare: qui, a Budapest, c'erano 70 mila spettatori, a loro bastava il pareggio e dunque non era semplice vincere», conclude.
Donnarumma: «Il Mondiale resta una ferita aperta»
«Questa qualificazione ci voleva proprio per restituire un po' d'entusiasmo, anche se non si può tornare indietro: la mancata qualificazione per il Mondiale è una ferita aperta. Bisognava ripartire, dovevamo farlo per tutta l'Italia e per chi credeva in noi. Siamo partiti bene con due vittorie, andiamo alle Final Four e cerchiamo di vincerle». Così Gianluigi Donnarumma dopo la vittoria a Budapest sull'Ungheria, parlando alla Rai.
«Le partite come quelle di questa sera si preparano da sole, perché sono importanti, speciali – aggiunge -. Cerco di prepararle con tranquillità e serenità, ridendo e scherzando nello spogliatoi. Poi, quando si entra in campo, si pensa alla partita. A giugno ho commesso un errore che non dovevo fare. Ci ho lavorato, ne ho parlato col preparatore. Purtroppo può capitare, ma non deve capitare. Era una partita in discesa e l'ho ammazzata. Devo lavorare anche su quello».