Si è chiusa nel peggiore dei modi la campagna di qualificazione ad Euro 2024 per la Svizzera.
La compagine di Yakin, probabilmente all'ultima apparizione sulla panchina della Nati, è stata sconfitta per 1-0 dalla Romania e ha chiuso al secondo posto il Gruppo I. Decisiva per la sfida di Bucarest è stata la rete ad inizio ripresa di Alibec, simbolo di una fragilità difensiva fattasi via via più preoccupante nelle ultime partite.
Schieratasi con un 3-4-3 molto offensivo, con Ndoye e Aebischer titolari così come Rodriguez, la Svizzera ha iniziato spingendo senza però creare grosse occasioni da gol.
L'unico pericolo lo ha portato Okafor, che con un bel tiro ha sporcato i guantoni di Moldovan.
Dietro i rossocrociati hanno mostrato di nuovo segnali preoccupanti, sfociati nel gol a inizio ripresa di Alibec, con Garcia che si è completamente perso l'autore dell'assist Morutan.
La reazione è finalmente arrivata, ma il portiere di casa si è superato in varie occasioni. L'assalto finale non ha poi portato al pareggio.
Con questo risultato gli elvetici saranno inseriti nella quarta fascia per il sorteggio dei gironi del torneo continentale, in programma il 2 dicembre.
Yakin: «Occorre fare autocritica»
«Sono contento per la qualificazione, ma triste per il risultato e del mio contratto non è il momento di parlare. Anche stasera abbiamo creato buone occasioni da gol», ha affermato il selezionatore della Nazionale.
«Siamo scesi in campo per fare la partita con piglio molto offensivo. A loro è bastata un'azione». E vista la campagna poco gloriosa il futuro di Yakin appare incerto: «Occorre fare autocritica, ma non perdiamo la gioia della qualificazione. E' un aspetto da tenere in considerazione».