Il Brasile si ferma e si unisce L'ultima meraviglia di Pelé

bfi

30.12.2022

Pele
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KEYSTONE

Il 29 dicembre Pelé è spirato in un ospedale di Sao Paulo, a 82 anni. Oggi, in segno di riconoscimento verso il grande campione, in un momento difficile, il suo Paese si ferma e si unisce. L'ultima meraviglia di O'Rei. 

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Calcio in lutto, è morto Pelé

Calcio in lutto, è morto Pelé

Il ricordo dalle leggende del calcio brasiliano per il tre volte vincitore della Coppa del Mondo, scomparso all'età di 82 anni.

30.12.2022

Pelé è morto all'età di 82 anni all'Hospital Israelita Albert Einstein di San Paolo, dove era in cura per un cancro al colon. Dal suo ricovero nella struttura, avvenuto a fine novembre, le sue condizioni erano state motivo di preoccupazione nella più grande nazione dell'America Latina, e in tutto il mondo.

Si terra' lunedì 2 gennaio, la veglia funebre per Pelé, leggenda del calcio mondiale. Lo annuncia il suo ex club, il Santos, aggiungendo che i funerali avranno luogo il giorno dopo, martedi' 3 gennaio, a Santos, la città del sud est del Brasile dove Pelè gioco' per quasi tutta la sua carriera di club.

Pelé unisce il Brasile anche da morto

In Brasile, un Paese lacerato da profonde divisioni dopo un'elezione presidenziale storicamente combattuta in ottobre e dove alcuni sostenitori del presidente uscente Jair Bolsonaro si sono accampati fuori dalle caserme dell'esercito per invocare un colpo di Stato militare per mantenerlo al potere, la morte di Pelé ha unito acerrimi nemici politici - nel dolore. Il Brasile si unisce attorno alla Selecao, per ricordare il suo figlio più illustre, a poche settimane dalla grande delusione causata dall'uscita di scena prematura ai Mondiali in Qatar. 

Cirsto il Redentore, la simbolica statua che domina Rio de Janeiro, illuminta con i colori della Selecao per ricordare la vita e le imprese di Pelé con la maglia verdeoro. 
Cirsto il Redentore, la simbolica statua che domina Rio de Janeiro, illuminta con i colori della Selecao per ricordare la vita e le imprese di Pelé con la maglia verdeoro. 
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«Ho avuto il privilegio che altri brasiliani non hanno avuto: ho visto Pelé giocare dal vivo a Pacaembu e Morumbi», ha twittato il presidente eletto Luiz Inácio Lula da Silva, che sarà inaugurato domenica 1 gennaio. «Ho visto Pelé dare spettacolo. Perché quando riceveva la palla faceva sempre qualcosa di speciale, che spesso finiva in gol», ha concluso Lula, che eredita un Paese in leggera crescita, che però combatte ancora con la dura recessione che lo colpì 8 anni fa. Le sempre enormi differenze sociali e ambientali - pensando all'Amazzonia - sono altri grandi sfide che il governo di Lula si troverà sul piatto.   

Ciro Nogueira, capo dello staff di Bolsonaro, il presidente uscente, ha così  twittato in seguito alla morte di O'Rei: «In questo giorno molto triste in cui abbiamo perso un grande re, ogni tributo è piccolo. Non c'è angolo della terra che non conosca il suo nome».

«Pelé è vivo, Edson è morto»

A tre giorno dall'insediamento di Lula, la notizia della morte di Pelé ha dominato i media nazionali. La rete televisiva Globo ha sospeso la programmazione regolare per trasmettere solo notizie sulla sua morte. Sul quotidiano Folha de S.Paulo, il giornalista sportivo Juca Kfouri ha affermato che Pelé era uno dei nomi più conosciuti nella storia dell'umanità, in grado di rivaleggiare persino con quello di Gesù. «Pelé è vivo», ha scritto. «Edson è quello che è morto».

Una facciata di un grattacielo di Sao Paulo coperta dall'immagine di Pelé (29 dicembre). 
Una facciata di un grattacielo di Sao Paulo coperta dall'immagine di Pelé (29 dicembre). 
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Giovedì, un giorno in cui molti brasiliani erano già in viaggio o si stavano preparando a viaggiare per i festeggiamenti del nuovo anno, la morte di Pelé ha fermato tutti, ha fatto parlare di sé nelle stazioni di autobus e treni e negli aeroporti affollati. «Ogni brasiliano si sente triste oggi», ha detto Antonio Ferreira alla stazione degli autobus di San Paolo, come riportato dalla CNN. «Non importa la squadra per cui si tifa. Pelé è stato il più grande giocatore che abbiamo».

La salma di Pelé a Santos «lì dove ha incantato il mondo»

Un tifoso fuori dallo stadio Urbano Caldeira di Santos (Brasile), davanti all'immagine raffigurante Pelé. . 
Un tifoso fuori dallo stadio Urbano Caldeira di Santos (Brasile), davanti all'immagine raffigurante Pelé. . 
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Pelé, morto a Sao Paulo, verrà riportato a casa. Per la veglia sarà aperto lo stadio Urbano Caldeira di Santos, meglio conosciuto come Vila Belmiro, «lì dove Pelè ha incantato il mondo», come annunciato dal club. Il feretro di Pele' sarà poi portato in un corteo funebre per le vie della città, prima di celebrare una cerimonia religiosa in forma privata.

Tre giorni di lutto nazionale

Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, nel suo ultimo decreto presidenziale, ha annunciato tre giorni di lutto per la morte del leggendario calciatore. Sulla Gazzetta ufficiale si legge: «Viene decretato il lutto ufficiale in tutto il Paese, segno di rispetto dopo la morte di Edson Arantes do Nascimento».

Sepoltura in un cimitero verticale, vicino ai suoi cari

Pelé verrà sepolto in un cimitero verticale considerato come il più alto del mondo, nel municipio di Santos. Lo riferisce la testata ‹O› Globo', che ricorda che il campione brasiliano acquistò anni fa una serie di loculi per sé e la famiglia nel Memoriale della Necropoli Ecumenica.

La gente si riunisce fuori lo stadio Urbano Caldeira di Santos.
La gente si riunisce fuori lo stadio Urbano Caldeira di Santos.
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Il cimitero è inoltre affacciato sull'Estádio Urbano Caldeira, il tempio del Santos dove O Rei debuttò come professionista e si trasformò in leggenda. «Non sembra un cimitero», disse Pelé al momento dell'acquisto del loculo al nono piano della struttura, sottolineando che «trasmette pace e tranquillità spirituale».

Il cimitero verticale, situato nel quartiere di Marapé, è stato inserito nel Guinness dei primati dal 1991 come il più alto del mondo, e custodisce le spoglie dei parenti e degli amici di Pelé. L'acquisto di un intero piano per la famiglia, riferisce la testata, è avvenuto il 7 luglio 2003, quando Pelé aveva 62 anni.

«Ci identifichiamo molto con Santos e abbiamo deciso che qui è il posto dove tutti rimarranno per sempre e insieme. Mia nonna Ambrosina, mia zia Maria e mio padre Dondinho erano minatori dello stato di Minas Gerais, ma prima di morire avevano già detto di voler restare a Santos, e il Santos è nel mio cuore», dichiarò Pelé, nel 2003.

Nel cimitero sono già sepolti il fratello di Pelé, Jair Arantes do Nascimento, Zoca, morto nel 2020; sua figlia, Sandra Arantes do Nascimento, morta nel 2006; così come Antonio Wilson Honório, Coutinho, compagno d'attacco del mitico Santos due volte campione del mondo nel 1962/1963, e scomparso nel 2019.