In vista dei playoff di qualificazione per Qatar 2022 il ct della nazionale italiana ha richiamato anche Mario Balotelli, e altri ancora. Ma non si tratta di decisioni definitive, come ricorda Mancini.
ll commissario tecnico della nazionale italiana ha presentato lo stage di Coverciano: due giorni per studiare nuove e vecchie conoscenze in vista dei playoff di marzo, che vedranno gli Azzurri incontrare dapprima la Macedonia del Nord (24 marzo) e in caso di vittoria, cinque giorni dopo, la vincente tra il Portogallo di Ronaldo e la Turchia.
Mancini sa di dover fare a meno della sua migliore punta, quel Federico Chiesa operato al ginocchio che dovrà stare lontano dai campi per mesi ancora, e così ha chiamato a rapporto 10 attaccanti da visionare.
Roberto Mancini, nella sua presentazione è stato chiaro, ha parlato di un'opportunità di crescita: «Sono due allenamenti, oggi e domani e poi la partitina venerdì mattina. Proveremo un po' di situazioni tattiche differenti, sono due giorni non tanti».
Il nome che ha generato più reazioni tra i 35 della lista è certamente quello di Mario Balotelli, che a 31 anni, dopo una pazza carriera, si vede proporre una nuova possibilità per tornare a vestire la maglia azzurra, con la quale l'attaccante dell'Adana Demirspor ha già segnato 14 reti in 36 presenze.
Punzecchiato proprio su Super Mario il ct dell'Italia non si è certo nascosto: «A livello tecnico lui è sempre stato bravo, bisogna vedere come sta fisicamente. Noi lo abbiamo perso un po' di vista e vederlo dal vivo un paio di giorni può essere molto più utile. Poi un giocatore deve anche integrarsi in un gruppo già costruito, questo è un altro aspetto importante. È stato chiamato, così come gli altri. Siamo curiosi di rivederlo dopo un po' di tempo: va valutato in allenamento e va visto dal vivo per capire. Non mi deve promettere nulla, come io non devo promettere nulla a lui. Credo sia felice di essere qui e lo valuterò, tutto qui».
Perché è proprio davanti che Mancini deve trovare soluzioni: «Sul centravanti, dobbiamo essere pronti a tutto: tra ottobre e novembre ci siamo trovati con tanti infortunati, spero di averli tutti a disposizione. Solo questo. Se li abbiamo tutti a disposizione sono abbastanza tranquilli».
Mancini ha parlato anche degli altri nuovi volti, come Joao Pedro, che il ct conosce bene perché è in Italia da tanti anni, Luiz Felipe, ritenuto «un grande difensore e può avere un grande futuro nella nazionale italiana». Poi c'è Sensi, Zaniolo, uno che ha il fisico per giocare in attacco e Scamacca, che secondo il Mancio «ha qualità tecniche e fisiche» e sta facendo gol con continuità e «questo è importante per un ragazzo giovane. Tutto può essere, ci può stare che possa giocare».
Naturalmente tutto dipenderà da quanto in forma i diversi candidati arriveranno all'appuntamento di marzo, importantissimo, in quanto una sconfitta - la prima o la seconda - significherebbe l'esclusione dal Mondiale ... e nella vicina penisola ciò significherebbe una vera e propria tragedia sportiva.