Te voglio bene assaje Quanto è bello il Napoli dei record targato «Kvaradona»

bfi

17.10.2022

Napoli – Bologna 3-2

Napoli – Bologna 3-2

Serie A, 10ème journée, Saison 22/23

16.10.2022

La squadra di Spalletti domina l'Italia e l'Europa del calcio. I numeri sono impressionanti, quanto straordinario è l'impatto del 21enne georgiano sul gioco dei partenopei e sul pubblico del Maradona.

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Nonostante la stanchezza dopo due settimane di Champions League e campionato, nonostante il vantaggio del Bologna con Zirkezee, il Napoli di Spalletti, al 69esimo, ha trovato con Osimhen la rete della vittoria. Sofferta.

Domenica pomeriggio la formazione partenopea ha così dimostrato quella resilienza che è dei gruppi forti. Una squadra che anche quando non è travolgente come è già capitato quest'anno, riesce comunque a confezionare una quantità pazzesca di palle gol, a segnare e a macinare record.

L'ultimo riguarda il numero di giocatori finiti nella lista dei realizzatori dopo 10 giornate di Serie A e 4 di Champions League: sono ben 15, che in totale hanno segnato 42 reti in 14 partite - il che dà una media netta e sconvolgente di 3 reti a partita.

Numeri che testimoniamo l'ottimo lavoro - fin qui - di Luciano Spalletti e del suo Napoli che comanda la classifica del campionato italiano e anche quella d'Europa - se si prende in considerazione la differenza reti.

Un città, Napoli, che sta godendo un'altra nuova primavera. Un popolo, i napoletani, che vivono il calcio e i loro idoli come pochi, forse nessuno, almeno in Europa.

Se Zeus dominava l'Olimpo e Maradona regnava su Napoli, oggi, il nuovo condottiero arriva dall'est. Il georgiano Khvicha Kvaratskhelia ha infatti avuto un impatto inaspettato sul gioco del Napoli, oltre che sull'immaginazione del suo popolo di fedeli: nessun giocatore del Napoli ha mai partecipato a più gol, 8 con 5 reti e 3 assist, nelle prime 10 gare di Serie A, nemmeno Diego Armando.

«Lo chiameremo in qualche modo. Può essere "Zizì", non è male», aveva scherzato il presidente della società campana De Laurentiis.

Mentre nei vicoli dei Quartieri Spagnoli, quel nome difficilmente pronunciabile è diventato «Kvaradona».

Inutile spiegare la genealogia del nome. Utile ribadire che gli scout del club partenopeo avevano promesso un abile dribblatore con il vizio del gol. È  arrivato, e con lui anche una miriade di sogni, urla e festoni.

Kvaratskhelia sta trascinando i tifosi del Maradona come trascina la squadra in campo. L'impressione e che basta dargli la palla e lui qualcosa inventa: emozioni, occasioni, gol.

Per collocare la figura di 'Kvaradona' nel presepe di Spalletti, basta leggere il commento alla nota data dal quotidiano sportivo Arenanapoli alla prestazione di ieri del 21enne di Tiblisi - che non ha nemmeno segnato. La nota più alta di tutte.

«È la quintessenza del calcio, è un insieme di graffiti a testimonianza di un'era. Impossibile non innamorarsi del suo modo di stare in campo. È un bambino per strada con la sfera sotto al braccio che va a sfidare chiunque nei vari quartieri. È un pomeriggio interminabile di scartatelle fino al «sali sopra» delle madri all'imbrunire in cui il maestro di Franco Battiato invano cerca l'alba. Quando viene toccato dal pallone (non accade mai il contrario) si aziona il flipper ed è tutto così magicamente imprevedibile tra assist, dribbling, ricami, pre-potenza, ovvero una potenza che arriva prima, che c'è già. E lui lo sa. Quando ha attimi di dimenticanza, va pure a fare il difensore. Per essere ancora più fiero di sé. È lui a generare il gol di Lozano, è lui a dare ad Osimhen il tiro della vittoria. È lui».

I napoletani sono così impazziti per il georgiano, ma sarebbe ingiusto non menzionare il fatto che anche i vari Osimhen, Kim, Jesus, Di Lorenzo, Lozano e Raspadori godono delle attenzioni e dell'affetto di tutti.