Dopo una lunga pausa forzata, Steven Zuber è rimasto a lungo una seconda scelta all'AEK Atene. Il 31enne zurighese è però riuscito a rendersi indispensabile nel finale di stagione, e spera di fare lo stesso con la maglia della Nazionale svizzera.
Hai fretta? blue News riassume per te:
- Steven Zuber è tornato a vestire la maglia della Nazionale dopo aver dovuto saltare i Mondiali a causa di un infortunio.
- Durante la Coppa del Mondo il centrocampista ha vissuto l'appuntamento come un normalissimo fan: «Soffrivo coi tifosi e urlavo continuamente istruzioni alla TV».
- Dopo aver passato molto tempo fuori rosa, prima da infortunato e poi in panchina, nel finale di stagione Zuber è stato capace di ritagliarsi un posto da protagonista all'AEK Atene.
Il 9 aprile è un giorno decisivo. Come spesso accade, Zuber è seduto in panchina, la domenica sera durante la partita casalinga contro l'Aris Salonicco. Dopo un'ora di gioco, ottiene la sua chance ed entra in campo con il punteggio fermo sull'1-1.
L'atmosfera è tesa nello stadio Agia Sofia, l'AEK non può permettersi di perdere punti nella corsa per lo scudetto. È l'82esimo minuto quando Zuber riceve il pallone al limite dell'area di rigore, spalle alla porta. Si gira su se stesso, tira e manda i 30'000 tifosi in visibilio.
Zuber, che ha segnato anche un secondo gol nei tempi di recupero, è stato l'uomo partita. Schierato come titolare nelle tre partite successive, ha messo a segno altri tre gol. Il più importante, il 2-1 segnato nella partita di ritorno contro l'Aris. È stata questa segnatura a permettere all'AEK di conquistare la vetta della classifica all'ultima giornata. Una settimana dopo, ha vinto il suo primo titolo di campione in cinque anni, e dieci giorni dopo ha messo le mani anche sulla Coppa.
Inizio di stagione difficile
«Questa stagione dimostra quanto velocemente le cose possano cambiare nel mondo del calcio», sottolinea Zuber, aggiungendo: «in bene come in male». Prima del suo ritorno in grande stile nel mese di aprile, aveva vissuto una stagione tormentata e difficile. È stato spesso infortunato, tutto era iniziato con un'infiammazione dell'adduttore.
Tutto questo poco prima della Coppa del Mondo in Qatar. Zuber ha quindi dovuto comunicare all'allenatore Murat Yakin che non era in forma e rinunciava al torneo. Non è stato facile, «ma è stata la decisione giusta», afferma l'attaccante anche col senno di poi.
Questa decisione è stata ancora più difficile da prendere perché Zuber aveva convinto il selezionatore elvetico grazie alle sue eccellenti prestazioni negli appuntamenti precedenti. Alla Coppa del Mondo 2018, aveva siglato la rete del pareggio (1-1) nel match di apertura contro il Brasile, e tre anni dopo aveva contribuito in modo significativo alla qualificazione della Svizzera ai quarti di finale dell'Euro, fornendo quattro assist decisivi.
Nel 2022 si è dovuto accontentare di seguire il Mondiale da casa. «È stato interessante vedermi nel ruolo del tifoso. Soffrivo con loro e urlavo continuamente istruzioni allo schermo», confida Zuber, che ora è ancora più felice di prima di poter far parte della Nazionale.
Nuovo ruolo
Steven Zuber non nasconde le sue ambizioni per questo ritorno sulla scena internazionale. «Non ho mai fatto parte della Nazionale accontentandomi di essere convocato», spiega il zurighese che, in club, non è stato utilizzato solo sulla fascia ma anche al centro, in supporto agli attaccanti.
Un ruolo che gli conferisce un po' più di libertà, nel quale si trova bene e che gli si addice. «Ho sempre avuto questa attrazione per il gol e ho potuto esprimerla ancora di più in questo nuovo ruolo più offensivo».
Non sarebbe sorprendente se Murat Yakin puntasse su di lui come titolare nelle prossime partite contro Andorra e Romania. Molti giocatori sembrano stanchi, al termine di una lunga stagione, ma Zuber, che ha quasi perso l'intera prima metà del campionato, si trova ora in ottima forma. Ha anche superato senza conseguenze la lunga celebrazione della doppietta campionato-coppa.