La fedeltà può essere una merce rara nel calcio, ma non tutti i giocatori sono attratti da più soldi o dal fascino di un top club. Ecco una carrellata di calciatori che hanno rifiutato grandi trasferimenti.
I tifosi di calcio si aspettano fedeltà dai giocatori della loro squadra ma, nella stessa situazione, cosa farebbero?
Molte volte, però, i calciatori si trovano a dover scegliere e le ragioni possono essere diverse. In fin dei conti per loro si tratta di un lavoro. Per alcuni, da svolgere in un solo luogo, tra la gente di sempre.
Così se la maggior parte delle persone sarebbe tentata di cambiare lavoro per avere condizioni migliori o un salario più alto, alcuni, 'le bandiere', hanno deciso diversamente.
Vi presentiamo alcuni di loro, tra i più significativi.
5. Paul Gascoigne: quell'occasione mancata
Paul Gascoigne è uno dei calciatori più talentuosi che l'Inghilterra abbia mai prodotto, ma è giusto dire che l'ex centrocampista non ha sfruttato a pieno il suo enorme potenziale - anche per un problema di dipendenze.
Molti credono che la vita calcistica per Gazza sarebbe stata diversa se fosse passato al Manchester United invece che al Tottenham, quando lasciò il Newcastle nel 1988.
Il trasferimento all'Old Trafford era stato vicino, ma alla fine Gascoigne optò per gli Spurs e, nonostante la sua brillantezza per tre stagioni a White Hart Lane, non fu più lo stesso dopo il terribile tackle su Gary Charles nella finale di FA Cup del 1991, dal quale ne uscì malconcio pure lui.
Seguirono poi le tre stagioni alla Lazio, tra alti e bassi e poi sempre più giù, fino a terminare al Boston United, un club regionale inglese.
4. Matt Le Tissier: chi?
Matt Le Tissier è stato uno dei giocatori più talentuosi della sua generazione. Soprannominato «Le God» dai tifosi del Southampton, ha segnato più di 200 gol per i Saints in 540 partite. Ma il grande pubblico europeo non lo ricorda come altri grandi attaccanti suoi coetanei.
L'ex attaccante è stato vicino a passare al Tottenham all'inizio degli anni Novanta e in seguito è stato cercato sia dal Chelsea che dal Liverpool, ma ha sempre scelto di rimanere sulla costa meridionale, anche se avrebbe potuto guadagnare molti più soldi altrove e probabilmente, anche più presenze con la Nazionale inglese, invece delle sole otto collezionate.
3: Alessandro Del Piero: «Un vero gentiluomo non lascia la sua donna»
Alessandro Del Piero è uno dei giocatori più emblematici della Juventus e della Nazionale italiana. L'ex attaccante è rimasto fedele ai bianconeri anche quando il club è retrocesso in Serie B in seguito allo scandalo di Calciopoli.
Mentre Zlatan Ibrahimovic, Patrick Viera, Fabio Cannavaro, Lilian Thuram, Gianluca Zambrotta e altri se ne sono andati, Del Piero - e Gigi Buffon - è rimasto.
«Un vero gentiluomo non lascia mai la sua donna», aveva detto. Del Piero ha contribuito al ritorno della Juve in Serie A ed è rimasto con il club fino al 2012, rifiutando le offerte di Real Madrid e Manchester United. Ha concluso la sua carriera dopo un breve periodo in Australia e in India.
2: Alan Shearer: rifiutò Barcellona e United per il modesto Newcastle
Quando Romelu Lukaku firmò per il Manchester United nel 2017 disse: «Chi direbbe di no alla più grande squadra del mondo?». In una rapida risposta, Alan Shearer rispose su Twitter. «Io l'ho fatto. Ho rifiutato... il Barcellona».
Già, Alan Shearer, uno dei più spietati attaccanti degli anni Novanta, rifiutò non solo i catalani, ma anche i Red Devils. Passò dal Newcastle United, il suo club d'infanzia, al Blackburn Rovers nel 1996.
L'ex attaccante dell'Inghilterra ha ammesso di essere stato vicinissimo a unirsi allo United, e di aver persino scelto una casa, ma di aver cambiato idea dopo una nuova chiacchierata con l'allora manager del Newcastle Kevin Keegan.
1: Francesco Totti: ottavo re di Roma, eterno
Francesco Totti ha trascorso tutta la sua carriera nella Roma, guadagnandosi lo status di leggenda, segnando ben 307 gol in 786 presenze, e soprattutto, riportando lo scudetto nella capitale, 18 anni dopo l'impresa di Conti, Cerezo e Falcão.
Nel fiore dei suoi anni, Totti fu nelle mire dei più grandi club europei, su tutti il Real Madrid. «Er Pupone» ha in seguito ammesso di aver allora deciso «all'80 per cento» di trasferirsi al Santiago Bernabeu, dove avrebbe guadagnato più di tutti tranne che di Raul.
Ma alla fine rifiutò l'enorme offerta dei Blancos, per rimanere fedele alla sua Roma, che nel 2017, per il suo ritiro, lo celebrò donandogli quell'immortalità che spetta solo ai fedeli di cuore.