Stando a Chris Froome, se il Tour de France dovesse disputarsi a porte chiuse dal 29 agosto al 20 settembre, forse gli organizzatori non riusciranno ad impedire al pubblico di assieparsi lungo il percorso delle diverse tappe.
«È per me il principale interrogativo», ha sottolineato il leader della Ineos, quadruplo vincitore della Grande Boucle. «Non ci saranno le scene cui siamo abituati, con ali di folla a bordo strada».
Il Governo francese ha proibito gli assembramenti fino al 1o settembre, prevedendo possibili restrizioni sulla presenza degli spettatori.